Guida di Bologna - Emilia Romagna Turismo
Guida di Bologna - Emilia Romagna Turismo
Guida di Bologna - Emilia Romagna Turismo
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Portico ligneo <strong>di</strong> Palazzo Grassi<br />
Provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong><br />
Pochi passi ancora e siamo in fondo a Via<br />
Marsala, dove giriamo a sinistra in Via<br />
In<strong>di</strong>pendenza. Qui, sotto i portici, si trovano<br />
decine <strong>di</strong> negozi d’abbigliamento, calzature e, in<br />
genere, <strong>di</strong> qualsiasi tipologia. La via è una delle<br />
strade più vissute della città; qui, il sabato, i<br />
bolognesi passeggiano e si de<strong>di</strong>cano allo shopping<br />
o anche solo alle relazioni sociali, d’estate<br />
come d’inverno, sempre riparati dal troppo sole<br />
e dalle intemperie.<br />
In fondo a Via In<strong>di</strong>pendenza, girando a destra, si<br />
percorre Via Ugo Bassi fino a Piazza Malpighi,<br />
dove, superata la Basilica <strong>di</strong> San Francesco (ve<strong>di</strong><br />
Percorso Classico) si trova il portico dell’ex<br />
Convento <strong>di</strong> San Francesco. Fino al 1890 il portico<br />
era costituito da 55 arcate che partivano da<br />
via Sant’Isaia e giungevano al non più esistente<br />
Prato <strong>di</strong> San Francesco: il tratto che “nascondeva”<br />
le tombe dei Glossatori e l’abside <strong>di</strong> San<br />
Francesco, costruita nel 1588, fu abbattuto nel<br />
1890. È rimasta la parte che dall’ingresso del<br />
convento dei francescani si prolunga fino a via<br />
Sant’Isaia.Da Piazza Malpighi, lungo le vie<br />
Nosadella e Saragozza, si può raggiungere il portico<br />
più straor<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>: quello che<br />
porta al Santuario della Beata Vergine <strong>di</strong> San<br />
Luca. Il portico <strong>di</strong> San Luca, costruito a partire<br />
dal 1674, si prolunga per 3.800 metri ed è costituito<br />
da 666 archi. Lunghezza che pare ne faccia<br />
il portico più lungo al mondo oggi esistente.<br />
La tribuna d’ingresso del portico a Porta<br />
Saragozza fu costruita nel 1675 su progetto <strong>di</strong><br />
Giovanni Giacomo Monti. Il tratto da Porta<br />
Portici del Meloncello (prospettiva)<br />
Provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong><br />
Saragozza al Meloncello misura 1.550 metri,<br />
mentre quello <strong>di</strong> Via De Coubertin e Via della<br />
Certosa, 600 metri.<br />
L’Arco del Meloncello fu costruito nel 1732 su<br />
progetto <strong>di</strong> Carlo Francesco Dotti e congiunge<br />
il portico che parte verso San Luca con quello<br />
che raggiunge la Certosa. Quest’ultimo fu realizzato<br />
fra il 1811 - 1831 in virtù delle offerte <strong>di</strong><br />
Luigi Valeriani e <strong>di</strong> altri gruppi <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni. Il portico<br />
è teatro una volta l’anno <strong>di</strong> una processione<br />
che trova ra<strong>di</strong>ci assai lontane. Nel 1443,<br />
secondo le cronache bolognesi, le continue<br />
piogge cadute fin dalla primavera minacciarono<br />
l’intero raccolto. Per questo motivo gli Anziani<br />
<strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> decisero <strong>di</strong> portare in città l’immagine<br />
della Madonna in solenne processione.<br />
Appena la Madonna entrò in città le piogge<br />
cessarono e da allora ogni anno i bolognesi rinnovano<br />
il patto portandola in città e lasciandovela<br />
una settimana.<br />
Santuario <strong>di</strong> San Luca<br />
Il Santuario della Madonna <strong>di</strong> San Luca<br />
si eleva sul Colle della Guar<strong>di</strong>a e si può raggiungerecamminando<br />
sotto i<br />
portici da Porta<br />
Saragozza sino alla<br />
Basilica, percorrendo<br />
una lunga<br />
strada “porticata”<br />
che continua senza<br />
interruzione<br />
per oltre 3 km. Il<br />
Santuario è stato ampliato e restaurato nei<br />
secoli, ma solo nel 1723 ha preso corpo<br />
l’e<strong>di</strong>ficio attuale, su progetto dell’architetto<br />
Carlo Francesco Dotti. Tra il 1723 e il 1757<br />
la Basilica crebbe ancora attorno alla cappella<br />
maggiore che ospita l’immagine della<br />
Madonna con il Bambino. Questa effigie<br />
viene considerata come uno dei ritratti<br />
della Vergine che la leggenda attribuisce<br />
all’evangelista Luca, da cui il nome <strong>di</strong><br />
Madonna <strong>di</strong> San Luca. Divenuta patrona<br />
della città, dal XV secolo viene portata in<br />
processione attraverso la città ogni anno<br />
nei giorni che precedono l’Ascensione.<br />
All’interno del santuario, a croce greca, si<br />
trovano anche opere d’arte dei pittori bolognesi<br />
Donato Creti, Guido Reni, Vittorio<br />
Bigari, Guercino e Domenico Pestrini. La<br />
lastra d’argento che ricopre l’immagine<br />
della Madonna si deve a Jan Jacobs <strong>di</strong><br />
Bruxelles (1625). La visita al Santuario <strong>di</strong><br />
San Luca è suggerita in giornate soleggiate<br />
e limpide per potere ammirare verso<br />
nord il panorama sulla città (quartieri <strong>di</strong><br />
sud-ovest) e verso sud sull’Appennino<br />
Tosco-emiliano.<br />
41