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Guida di Bologna - Emilia Romagna Turismo

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53 chilometri: è questa la lunghezza complessiva<br />

<strong>di</strong> uno dei “monumenti” più caratteristici <strong>di</strong><br />

<strong>Bologna</strong>. Il portico è l’emblema architettonico<br />

dello spirito ospitale e conviviale dei bolognesi;<br />

uno spazio misto tra pubblico e privato in cui<br />

si può apprezzare meglio che in ogni altro luogo<br />

l’essenza del buon vivere bolognese.<br />

Il portico nacque dall’uso <strong>di</strong> “prolungare” verso<br />

l’esterno, sulla strada, il solaio del primo piano<br />

della propria casa. Questa sporgenza fu poi<br />

sostenuta con travi <strong>di</strong> legno appoggiate a blocchi<br />

<strong>di</strong> selenite o <strong>di</strong> pietra, a guisa <strong>di</strong> stampelle.<br />

Dapprima considerato un abuso e<strong>di</strong>lizio, fu poi<br />

regolamentato dal Comune che impose l’uso<br />

pubblico del portico, benché realizzato da privati<br />

su spazio privato. Da allora, l’eccezione fu<br />

quella <strong>di</strong> costruire palazzi privi <strong>di</strong> portico: la<br />

<strong>di</strong>spensa dalla costruzione del portico fu concessa<br />

in pochi casi per palazzi <strong>di</strong> raffinata architettura<br />

(Bargellini, Bentivoglio, Fantuzzi, Sanuti e<br />

pochi altri). Ancora oggi, nei giorni <strong>di</strong> pioggia,<br />

capita <strong>di</strong> vedere i veri Bolognesi aggirarsi senza<br />

ombrello, sicuri <strong>di</strong> poter arrivare a destinazione<br />

senza mai essere esposti alle intemperie.<br />

Guardando San Petronio, sulla destra già è possibile<br />

osservare uno dei portici più conosciuti e<br />

sicuramente uno dei più frequentati della città:<br />

il Portico del Pavaglione. Il suo nome deriva<br />

dalle parole francesi “pavillon”, ossia pa<strong>di</strong>glione,<br />

o “papillon”, farfalla. Va, infatti, ricordato che<br />

proprio nella piazza a<strong>di</strong>acente si trovava il pa<strong>di</strong>glione<br />

che accoglieva lo storico mercato dei<br />

bozzoli <strong>di</strong> bachi da seta, della cui lavorazione<br />

<strong>Bologna</strong> era una delle capitali europee. Sotto<br />

questo portico, sicuramente <strong>di</strong>venuto uno dei<br />

simboli della città, si trovano il Museo Civico<br />

Archeologico e l’Archiginnasio, uno dei palazzi<br />

più importanti e rappresentativi <strong>di</strong> tutta<br />

Il Portico del Pavaglione<br />

Provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong><br />

Percorso dei Portici<br />

Un tipico portico bolognese (Piazza Santo Stefano)<br />

Provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong><br />

<strong>Bologna</strong>. La costruzione dell’Archiginnasio fu<br />

or<strong>di</strong>nata da Papa Pio IV e il progetto fu affidato<br />

a Antonio Moran<strong>di</strong> (detto il Terribilia), che terminò<br />

la costruzione tra il 1562 e il 1563.<br />

Composto da un porticato lungo 139 metri e da<br />

una corte centrale con due or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> gallerie,<br />

questo progetto portò un rinnovamento in termini<br />

urbanistici e consentì <strong>di</strong> riunire sotto un<br />

unico tetto le varie scuole universitarie. Dal<br />

Pavaglione, dando le spalle a San Petronio, si<br />

gira su Via Rizzoli e proseguendo sotto il portico<br />

si arriva alle due Torri e all’inizio <strong>di</strong> Strada<br />

Maggiore. Di qui si percorre la via fino a giungere<br />

a Santa Maria dei Servi.<br />

I primi lavori per la costruzione della Basilica <strong>di</strong><br />

Santa Maria dei Servi durarono dal 1346 al 1386<br />

ma, come spesso capitava nell’e<strong>di</strong>ficazione<br />

delle cattedrali gotiche, proseguirono poi per<br />

molti altri anni, fino a quando venne ultimata<br />

l’abside (successivamente mo<strong>di</strong>ficata dall’architetto<br />

Guido Zucchini all’inizio del Novecento).<br />

Nel 1492 fu aggiunto il portico con le tre arcate<br />

che si snodano verso Porta Maggiore, mentre<br />

nel 1515 fu realizzato il tratto lungo la facciata. Il<br />

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