Guida di Bologna - Emilia Romagna Turismo
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MAMbo Gli archivi comprendono la collezione <strong>di</strong><br />
Il MAMbo, il nuovo Museo d’Arte Moderna,<br />
è stato inaugurato il 5 maggio del 2007 nell’ex<br />
Forno del Pane. Partendo dalla grande<br />
ere<strong>di</strong>tà della Galleria d’Arte Moderna <strong>di</strong><br />
<strong>Bologna</strong> e delle sue acquisizioni (con opere<br />
che vanno dall’Ottocento a oggi), MAMbo<br />
rappresenta un giusto contenitore tra ricerca<br />
e sperimentazione, offrendo anche la<br />
qualità <strong>di</strong> una preziosa collezione. Il<br />
MAMbo non è solo un “Museo”, ma anche<br />
un luogo dove cercare e confrontarsi, ricco<br />
<strong>di</strong> laboratori ed eventi nel corso dell’anno. Il<br />
trasloco della Galleria d’Arte Moderna ha<br />
permesso la creazione <strong>di</strong> uno spazio de<strong>di</strong>cato<br />
alla raccolta e archiviazione delle collezioni<br />
non esposte nelle sale del museo.<br />
nel 1561 quando <strong>Bologna</strong> venne colpita da<br />
una tremenda siccità. In questa occasione fu<br />
autorizzata una processione a cui parteciparono<br />
numerosi fedeli e citta<strong>di</strong>ni. Secondo la<br />
tra<strong>di</strong>zione le richieste della folla furono<br />
esau<strong>di</strong>te e nei giorni a seguire la pioggia<br />
cadde abbondante.<br />
Procedendo su Via Riva <strong>di</strong> Reno, si volta a<br />
destra in Via Polese (in questa zona per secoli<br />
furono in attività i mulini da seta), che si<br />
percorre tutta per prendere a sinistra Via del<br />
Porto. Ora si attraversa Via Marconi e Piazza<br />
dei Martiri fino a raggiungere Via Don<br />
Minzoni. Questa zona ha rivestito dalla fine<br />
del XII secolo - con il tracciato del canale<br />
Il canale delle Moline<br />
Provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong><br />
opere grafiche, composte da più <strong>di</strong> 2.000<br />
lavori tra stampe e <strong>di</strong>segni.<br />
All’interno del Museo vi è anche la<br />
Biblioteca-Emeroteca, specializzata nell’arte<br />
del XX secolo. Conserva circa 2.000 riviste<br />
del settore e 18.000 volumi, <strong>di</strong> cui 8.000<br />
<strong>di</strong>sponibili per la consultazione: patrimonio<br />
che comprende principalmente cataloghi <strong>di</strong><br />
mostre <strong>di</strong> arte contemporanea, nazionali e<br />
internazionali. In occasione delle mostre<br />
temporanee organizzate dal museo, è prevista<br />
la possibilità <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re gli autori e<br />
i temi trattati con una selezione bibliografica<br />
appositamente curata, che sottolinea la<br />
stretta connessione esistente tra attività<br />
espositiva e attività <strong>di</strong> ricerca.<br />
artificiale che portava in città le acque del<br />
fiume Reno - un ruolo decisivo nel sistema<br />
idraulico ed economico bolognese. Qui, da<br />
metà Cinquecento, fu costruito il porto per<br />
movimentare uomini e merci, sfruttando le<br />
acque del canale Cavaticcio in città, e del<br />
Navile fuori le Mura.<br />
Tra il 1783 e il 1785 venne e<strong>di</strong>ficata una nuova<br />
Salara (deposito del sale). In epoca me<strong>di</strong>evale<br />
e moderna il traffico <strong>di</strong> questa merce<br />
avveniva lungo il Po e il fiume Reno (giungendo<br />
a <strong>Bologna</strong> lungo i canali). Oggi questa<br />
Il Canale <strong>di</strong> Reno<br />
Il Canale Reno, la cui esistenza viene già<br />
documentata nel XII secolo, fu uno dei canali<br />
artificiali <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>. Alimentato dalle<br />
acque del fiume omonimo grazie alla realizzazione<br />
<strong>di</strong> una chiusa a Casalecchio <strong>di</strong> Reno.<br />
Il canale entrava in città presso la “grada”,<br />
come fa tuttora, e scorreva allo scoperto<br />
lungo quella che oggi è via Riva <strong>di</strong> Reno. Qui<br />
il canale prendeva il nome <strong>di</strong> Canale delle<br />
Moline per poi confluire, più a ovest, nel<br />
Canale Navile.<br />
Lungo il Canale <strong>di</strong> Reno, nell’area dove sorge<br />
il Santuario della Visitazione, si sviluppò il<br />
principale settore industriale <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> grazie<br />
all’utilizzo dell’energia idraulica, che<br />
venne utilizzata fin dal XIII secolo per muovere<br />
i mulini da seta. Alla fine del 1800, una<br />
volta venute meno sia la necessità <strong>di</strong> produzione<br />
energetica sia quella legata ai trasporti<br />
<strong>di</strong> merci, i canali, abbandonati e probabilmente<br />
crogiolo delle sempre più frequenti<br />
epidemie <strong>di</strong> colera, iniziarono ad essere ricoperti.<br />
La maggior parte del Canale <strong>di</strong> Reno<br />
era già scomparsa nei primi del ‘900, mentre<br />
l’ultimo tratto rimasto scoperto venne chiuso<br />
nel 1957.<br />
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