Dalla relatività ai buchi neri - Liceo cantonale di Locarno
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<strong>Dalla</strong> <strong>relatività</strong> <strong>ai</strong> <strong>buchi</strong> <strong>neri</strong> 5. La <strong>relatività</strong> ristretta<br />
5.10 Dilatazione apparente dell’intervallo <strong>di</strong> tempo<br />
Pren<strong>di</strong>amo in considerazione un ipotetico orologio, per como<strong>di</strong>tà assumiamo che questo<br />
sia posizionato all’origine del referenziale R ' . Ogni battito della lancetta è un evento<br />
temporale. Sia R ' un referenziale inerziale in movimento costante e uniforme rispetto a<br />
R . Il nostro ipotetico orologio è fermo nel referenziale R ' , <strong>di</strong> conseguenza si muove in<br />
R . Chiamiamo ∆t il tempo che trascorre tra i due eventi scelti in R e rispettivamente<br />
∆ t'<br />
in R ' .<br />
ct '<br />
c∆t'<br />
α<br />
ct<br />
c∆t<br />
Dal <strong>di</strong>agramma si può dedurre questa semplice relazione trigonometrica:<br />
c∆t'<br />
cosα<br />
= ⇔ ∆t'<br />
= ∆t<br />
c∆t<br />
2<br />
1−<br />
γ = ∆t<br />
2<br />
u<br />
1−<br />
2<br />
c<br />
da questa uguaglianza segue che ∆ t > ∆t'<br />
, ciò significa che il tempo trascorso tra i due<br />
eventi è più corto nel referenziale R ' in cui l’orologio è fermo, invece è maggiore nel<br />
referenziale R rispetto il quale il nostro ipotetico orologio è in movimento.<br />
Come per le <strong>di</strong>stanze si può anche qui arrivare alla conclusione che il tempo non è più<br />
un concetto assoluto ma è relativo al referenziale inerziale preso in considerazione.<br />
30<br />
α<br />
x1'<br />
x1