Dalla relatività ai buchi neri - Liceo cantonale di Locarno
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<strong>Dalla</strong> <strong>relatività</strong> <strong>ai</strong> <strong>buchi</strong> <strong>neri</strong> 7. I <strong>buchi</strong> <strong>neri</strong><br />
du~<br />
dr<br />
⎪<br />
⎧ 0<br />
⎨ rS<br />
⎪⎩<br />
2(<br />
1 − )<br />
r<br />
= −1<br />
76<br />
Lato entrante<br />
Lato uscente<br />
Notiamo così che una lato del cono rimane sempre costante e parallelo all’asse delle<br />
ascisse su cui poniamo il raggio dal centro <strong>di</strong> massa. L’altro lato invece <strong>di</strong>venta nullo,<br />
cioè sovrapposto al primo solo con r = 0 , e ciò <strong>di</strong>mostra come r S è una singolarità delle<br />
coor<strong>di</strong>nate.<br />
Concentriamoci ora su ciò che accade sull’orizzonte degli eventi, cioè quando r = rS<br />
.<br />
rS −1<br />
lim 2(<br />
1−<br />
) = +∞<br />
r→rS r<br />
Possiamo cosi vedere che non c’è più una singolarità sull’orizzonte degli eventi, l’unica<br />
cosa che succede in quel punto è che la pendenza della parte esterna del cono è verticale e<br />
ciò significa che non potranno più essere mandate informazioni all’esterno del buco nero.<br />
Figura 7-4: Rappresentazione grafica dell’inclinazione <strong>di</strong> un cono <strong>di</strong><br />
luce in prossimità <strong>di</strong> un buco nero, vista da un osservatore vicino.