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Dalla relatività ai buchi neri - Liceo cantonale di Locarno

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<strong>Dalla</strong> <strong>relatività</strong> <strong>ai</strong> <strong>buchi</strong> <strong>neri</strong> 1. Introduzione<br />

1. Introduzione<br />

Chi non ha m<strong>ai</strong> sentito il nome <strong>di</strong> Albert Einstein? Credo che, nella parte del mondo che<br />

noi chiamiamo occidente e che consideriamo la più sviluppata, non ci sia persona che non<br />

abbia sentito questo nome e che non sappia che era uno scienziato. Ora sorge spontanea<br />

la seguente domanda: cosa ha fatto Albert Einstein nella sua vita? La risposta più<br />

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evidente dovrebbe essere la famosissima formula E = mc . A questo punto chiunque<br />

abbia ricevuto un’istruzione a livello liceale dovrebbe almeno capire cosa esprima questa<br />

semplice, ma fondamentale, formula. Però è molto riduttivo ricordare Einstein solo per<br />

questa formula, nonostante sia importantissima, perché il suo contributo alla fisica è stato<br />

enormemente più grande, infatti ci ha dato una nuova rappresentazione dello spazio e del<br />

tempo. Per far tutto ciò è andato contro molte idee consolidate dell’epoca e considerate<br />

giuste, ciò aumenta il suo valore come scienziato. Le sue scoperte hanno avuto un enorme<br />

impatto sulla nostra concezione dell’universo, ma queste purtroppo sono conosciute e<br />

stu<strong>di</strong>ate solo da scienziati, l’uomo comune, il cosiddetto uomo della strada, ricorda<br />

semplicemente la sua formula che lega tramite la velocità della luce al quadrato l’energia<br />

intrinseca della materia con la massa. Per l’uomo della strada ciò che conta è il senso<br />

comune, ciò che riesce a percepire con i propri sensi e sfortunatamente la conclusione<br />

alle quali è arrivato Einstein sono in contrad<strong>di</strong>zione con il senso comune. Infatti tutti<br />

definirebbero il tempo o lo spazio come dei concetti assoluti, nel senso che non<br />

<strong>di</strong>pendono dal sistema <strong>di</strong> riferimento, e così si pensava sino all’arrivo <strong>di</strong> Einstein. Questo<br />

fattore del nostro senso comune porta a <strong>di</strong>stanziare il mondo scientifico dal resto del<br />

mondo. È chiaro che il nostro uomo della strada sia più propenso a pensare che i risultati<br />

a cui è arrivato Einstein sono più dei giochini matematici che considerazione reali, perché<br />

la sua esperienza personale non verifica le ipotesi dello scienziato. Qui occorre<br />

specificare che le gran<strong>di</strong> scoperte <strong>di</strong> Einstein sono basate su considerazioni <strong>di</strong> tipo<br />

puramente fisico e la matematica è stato solo un mezzo, anche se <strong>di</strong> notevole importanza,<br />

per arrivare a queste formidabili conclusioni.<br />

Ora gettiamo uno sguardo veloce al passato per potere fare un paragone con la situazione<br />

attuale. La tra<strong>di</strong>zione greca vuole che Pitagora fu il primo nel 550 a.C. a scoprire e<br />

insegnare che la Terra è una sfera sospesa nello spazio. Una simile affermazione lasciava<br />

certamente perplesso l’uomo comune, infatti si chiedeva da cosa era sostenuta e in caso<br />

contrario come faceva a stare su. Un altro <strong>di</strong>lemma non da poco era capire come m<strong>ai</strong> le<br />

persone che abitavano nell’altro emisfero non cadevano ma restavano saldamente<br />

attaccati alla Terra proprio come loro. Il senso comune prima <strong>di</strong> Pitagora era che la Terra<br />

fosse piatta, ma con il passare dei secoli è cambiato e ora nessuno oserebbe sostenere che<br />

la Terra sia piatta e non sferica. Quin<strong>di</strong> si può pensare che il nostro senso comune è<br />

determinato anche da ciò che ci viene insegnato e non solo da ciò che percepiamo.<br />

Un’altra prova a sostegno <strong>di</strong> questa tesi è il fatto che una volta si riteneva che la Terra<br />

fosse al centro dell’universo e il resto ci girasse attorno e invece ora si sa che noi siamo<br />

posti in una zona periferica della nostra galassia e che giriamo attorno al Sole.<br />

Certamente non siamo al centro dell’universo ed è stata un’idea non facile da accettare<br />

dalla Chiesa, in fondo le Sacre scritture <strong>di</strong>cono che Dio ci ha creato a sua immagine e<br />

somiglianza e ci ha creati per ultimi perciò la nostra centralità nell’universo non poteva<br />

essere messa in dubbio. Il tempo passa e ora non siamo più così presuntuosi da ritenerci<br />

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