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102 27 Porri sulla spiaggia, 1928. Olio su cartone, cm 44,5x53. In basso a destra: Al caro / di S. Lazzaro / Editore e /Amico / de Pisis / de Pisis / 28 / Paris novembre 28. Esposizioni Omaggio a F<strong>il</strong>ippo de Pisis, testo di G. Marchiori, mostra organizzata dalla Galleria Falsetti, Prato, Galleria Dolomiti, Cortina d’Ampezzo, 25 dicembre 1967-10 gennaio 1968, riprodotto in cat. tav. VII 100 Opere di F<strong>il</strong>ippo de Pisis, scritti di G. Marchiori e S. Zanotto, note bio-bibliografiche a cura di E. Natali, Galleria Falsetti, Prato, 19 maggio-19 giugno 1973, riprodotto in cat. tav. XXVII F<strong>il</strong>ippo de Pisis. Venti opere vent’anni dopo, testo di E. Natali, Galleria Falsetti, Focette, 3-29 luglio 1976, riprodotto in cat. n. 6 F<strong>il</strong>ippo de Pisis, testo di L. Carluccio, Palazzo Liceo Saracco, Acqui Terme, 5 agosto-10 settembre 1978, riprodotto in cat. s.n. Aria d’Europa. De Chirico de Pisis, a cura di L. Cavallo, collaborazione di O. Nicolini, Galleria Farsetti, M<strong>il</strong>ano, Focette, Cortina d’Ampezzo, Prato, giugno-settembre 1987, riprodotto in cat. p. 67, tav. IV De Pisis. Gli anni di Parigi 1925-1939, a cura di G. Briganti, testi di vari, Galleria dello Scudo, Verona, 13 dicembre 1987- 31 gennaio 1988; poi Galleria dell’Oca, Roma, 5 febbraio-19 marzo 1988; poi Castello Svevo, Bari, 24 marzo-29 apr<strong>il</strong>e 1988, riprodotto in cat. p. 101, n. 15 «Le joli secret» di de Pisis. Venti opere, Galleria Farsetti, M<strong>il</strong>ano, 11 giugno-4 luglio 1991 De Pisis. Dalle avanguardie al «diario», a cura di R. Bar<strong>il</strong>li, B. de Pisis, C. Gian Ferrari, A. Monferini, F. Tibertelli, L. Velani, testi di vari, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma, 6 febbraio-12 apr<strong>il</strong>e 1993, riprodotto in cat. n. 41 Una dolcezza inquieta. L’universo poetico di Eugenio Montale, a cura di G. Marcenaro e P. Boragina, Palazzo del Banco di Chiavari e della Riviera Ligure, Genova, 14 febbraio-20 apr<strong>il</strong>e 1996; poi Palazzo Besana, M<strong>il</strong>ano, 16 maggio-30 giugno 1996 riprodotto in cat. p. 85, n. I.114 De Pisis, a cura di A. Buzzoni, testi di vari, Palazzo Massari, Museo d’arte moderna e contemporanea F<strong>il</strong>ippo de Pisis, Ferrara, 29 settembre 1996-19 gennaio 1997, riprodotto in cat. p. 44, n. 14 (Natura morta marina con i porri) F<strong>il</strong>ippo de Pisis. Artista d’Europa, contributi di O. Patani, F. Farsetti, M. Fagiolo dell’Arco, L. Mari, Galleria Frediano Farsetti, Cortina d’Ampezzo, 27 dicembre 2001-6 gennaio 2002; poi <strong>Farsettiarte</strong>, M<strong>il</strong>ano, 6 febbraio-7 marzo 2002, riprodotto in cat. n. 5 (Natura morta marina con i porri). Bibliografia G. Ballo, De Pisis, Ilte, Torino, 1968, riprodotto n. 204 (Olio su tela, Natura morta marina con i porri) De Pisis. Catalogo generale, tomo I, 1991, n. 1928/51. Gualtieri di San Lazzaro, cui è dedicato <strong>il</strong> dipinto, fu editore delle monografie di de Pisis nel 1928 e nel 1937. Precedenti, diciamo così, ideali di questo quadro la composizione I pani gloriosi, una delle prime eseguite a Parigi, 1925; e pure Le cipolle di Socrate, 1927, che ha evidenti richiami della metafisica ferrarese in un taglio di natura morta marina. A proposito de I pani gloriosi l’autore scrive nel suo testo «La cosidetta “Arte metafisica”» (Emporium, Bergamo, novembre 1938): «compare di già [ma <strong>il</strong> quadro era erroneamente dato al 1915, mentre è chiara la data sulla tavola e in una fotografia con scritta autografa nel nostro archivio] una linea di mare e, sul lido deserto, una Le cipolle di Socrate, 1927. figuretta bianca di f<strong>il</strong>osofo. Confesserò che l’idea del f<strong>il</strong>osofo greco in toga candida aggirantesi sulla riva del risonante mare la devo proprio a de Chirico, ma nelle mie composizioni (si veda la lunga serie delle Nature morte marine venute poi) questo f<strong>il</strong>osofo è dipinto con fare largo (impressionista, per intenderci, sibbene fac<strong>il</strong>mente dimostrerei che la mia pittura in realtà non ha che contatti ben superficiali con l’impressionismo), quasi una macchia che si confonde con le nubi.» Nel dipinto qui riprodotto la «figuretta» anziché sostare in una piazza d’Italia è in riva al mare, a distanza dalle monumentali verdure che, come rapporto di formaambiente, insistono nelle proporzioni dechirichiane (fra carciofi o banane e gli spazi urbani). Certo in de Chirico l’aria è sospesa, l’evento di freddezza diamantina; de Pisis è nutrito di spiriti agresti, umanizza anziché disumanare; una metafora di più calda e svagata liricità. Con <strong>il</strong> fascino del soggetto, l’alto concerto cromatico e luminoso tenuto con sobria efficienza di struttura e materia pittorica. Maurizio Fagiolo in catalogo 2001, cit.: «Un dipinto molto fresco […]. Su una spiaggia, passeggia una figura antica vestita di bianco, mentre in primo piano (si avverte <strong>il</strong> profumo della soupe da bistrot) dialogano due porri. L’antico diventa eterno nel ritmo della natura.» I pani gloriosi, fra i primi dipinti di de Pisis a Parigi, 1925. L’impaginazione richiama i trofei dei blasoni medioevali.
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