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224<br />

Nota biografica<br />

Oretta Nicolini<br />

Luigi F<strong>il</strong>ippo Tibertelli nasce a Ferrara nel 1896, terzo di sette figli; fra gli<br />

antenati un F<strong>il</strong>ippo Tibertelli da Pisa o de Pisis, capitano di ventura al servizio<br />

degli Estensi.<br />

I primi studi, come i suoi fratelli, li compie a casa; <strong>il</strong> prof. Domenichini è <strong>il</strong><br />

suo insegnante di disegno e con lui de Pisis inizia anche a dipingere. Frequenta<br />

poi le scuole pubbliche fino a conseguire la licenza ginnasiale.<br />

Quando, nel 1906, la famiglia si trasferisce a Palazzo Calcagnini, <strong>il</strong> giovane<br />

ha a disposizione alcune stanze che arreda a suo gusto: vi dispone <strong>il</strong> «museo»,<br />

raccolta dei vari oggetti che colleziona, dai libri antichi alle farfalle ai cocci<br />

graffiti; si cimenta con la letteratura, scrivendo novelle e poesie.<br />

Nel 1916 conosce Giorgio de Chirico e Savinio, suo fratello, rientrati dalla<br />

Francia per prestare volontario servizio m<strong>il</strong>itare, e destinati a Ferrara. Oltre ai<br />

de Chirico, frequenta <strong>il</strong> poeta Corrado Govoni che scrive la prefazione al suo<br />

libro di prose liriche I canti della Croara. Nello stesso anno pubblica Emporio,<br />

recensito favorevolmente da Giovanni Boine. Nel 1917 anche Carlo Carrà,<br />

soldato a Pieve di Cento, entra in rapporto con Giorgio de Chirico che andava<br />

elaborando in teoria e in pratica la pittura metafisica.<br />

A Bologna, dove frequenta l’Università, de Pisis intrattiene rapporti con Binazzi,<br />

Raimondi, Bacchelli, Meriano, Marino Moretti e con <strong>il</strong> pittore Giorgio<br />

Morandi. È in corrispondenza fra gli altri con Tristan Tzara e con Ardengo<br />

Soffici. Scrive articoli eruditi e recensioni di mostre d’arte. Pubblica Mercoledì<br />

14 novembre 1917 (1918), Prose e Il Signor Luigi B. (1920).<br />

Nel 1920 tiene a Roma, presso la casa d’arte Bragaglia la prima mostra di<br />

disegni e acquarelli; a fine anno a Bologna si laurea in lettere.<br />

Nel 1921 con <strong>il</strong> trasferimento a Roma si apre per de Pisis un periodo di rinnovati<br />

interessi che fanno rapidamente maturare le sue doti creative e le sue<br />

qualità di pittore. Nel 1923 pubblica La città dalle cento meraviglie, Edizioni<br />

Bragalia. Nel 1924, prima di partire per Parigi dove risiederà fino al 1939,<br />

tiene a Roma una mostra personale nel ridotto del Teatro Nazionale.<br />

A Parigi de Pisis trova un ambiente quanto mai congeniale, la città lo affascina<br />

e lo stimola, architettura e natura si fondono nella sua pittura che si arricchisce<br />

di luce, leggerezza e libertà di tocco. Quasi ogni anno trascorre i mesi estivi<br />

in Italia, a Rimini o in Cadore, tra Fiera di Primiero e Cortina d’Ampezzo.<br />

Nel 1928 per le Editions des Chroniques du Jour viene edita la prima monografia<br />

sul pittore con testo di Waldemar George.<br />

Nel 1930 personale a M<strong>il</strong>ano. Partecipa a Biennali e Quadriennali; piccola<br />

monografia con testo di Sergio Solmi nella collana Arte moderna italiana<br />

(Hoepli, 1931).<br />

Nel 1933 soggiorna a Londra, dove si reca per dipingere e visitare i musei.<br />

Nel 1935, di nuovo a Londra, tiene una personale alla Galleria Zwemmer, che<br />

ha buon successo. È ospitato nello studio di Vanessa Bell, sorella di Virginia<br />

Woolf.

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