Scarica il PDF - Casa d'aste Farsettiarte
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E voglio chiudere queste note con un saluto a un modesto artista ingenuo che<br />
senza saperlo rende omaggio allo spirito (amo pensarlo beato nel mondo dei<br />
trapassati!) del pittore di Massim<strong>il</strong>iano II e Rodolfo.<br />
Si tratta di un oste o patron du restaurant nei pressi di place Pigalle, <strong>il</strong> quale<br />
da un anno circa orna la sua vetrina di vere e proprie nature morte di legumi<br />
e frutta, ma ritoccate da una sua arte burlesca e vivace: un piede di aglio gigante<br />
diventa una testa vivissima di impenitente pensatrice, un cavolo rosso<br />
(sormontato da un berretto frigio, decorato con fiammiferi, par pitto, barba<br />
e baffi di radici delicate) la testa di un sanculotto, una zampa di anitra, un<br />
uccello fantastico, una carota, un diavolino di Cartevici.<br />
Alcune di queste figure vegetali e antropomorfe in certe fredde sere di Montmartre<br />
mi han fatto pensare senza mia colpa a certi ritratti di Soutine, <strong>il</strong><br />
postimpressionista russo-parigino tanto quotato dai collezionisti. Ben poco<br />
rapporto in realtà fra le due espressioni d’arte.<br />
La deformazione della figura umana, iniziatasi in certi grandi cinquecentisti e<br />
così caratteristica nel Greco ha trovato in certi moderni una specie di sfogo<br />
alla lotta contro la materia in pro dello spirito: salutare quando è richiesto da<br />
un bisogno sinceramente sentito, ma pericoloso giuoco.<br />
Le nature morte animate del locandiere da boulevard stanno rispetto alle figure<br />
di Soutine o alle pitture dell’Arcimboldi come certe figure da baraccone alla<br />
pittura di Modigliani. Monito salutare però agli inesperti e simpatiche se non<br />
altro perché <strong>il</strong> buon oste non cerca [che] di richiamare con esse la clientela e<br />
nulla più.<br />
«L’Arcimboldi italiano e i surrealisti parigini», L’Italia Letteraria, Roma, 14<br />
gennaio 1934.<br />
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