Scarica il PDF - Casa d'aste Farsettiarte
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62<br />
Ci sono in certe vetrine di fioristi delle teste di terracotta che si tengono in<br />
bagno e poi vi si spolvera sopra dei piccoli semi che si trasformeranno in f<strong>il</strong>i<br />
verdi.<br />
Oh <strong>il</strong> grazioso effetto! Non mi direte però che questa sia dell’arte.<br />
E lo stesso <strong>il</strong> senso metafisico, un certo gusto perverso che stuzzica le passioncelle<br />
di noi moderni, l’accordo o l’accoppo di qualche bel tono voi li trovate,<br />
con un po’ di buona volontà un po’ ovunque da le pitture en consierge a quelle<br />
dei così detti maestri moderni. Ma una pittura, a noi pare, che debba essere<br />
soprattutto una buona pittura e nel senso contemporaneo, per essere opera<br />
d’Arte.<br />
E questo vecchio artista italiano, Arcimboldi, può condurre a scuola i surrealisti,<br />
e anche certi prerafaelliti espressionisti, etc.<br />
Fra questi vi sono pittori assai curiosi e deliziosi nel senso di una decorazione<br />
che con una grand’ironia può essere compatib<strong>il</strong>e anche con l’architettura di<br />
un interno moderno.<br />
Citerò fra questi Pierre Roy che fu amico di de Chirico e che, pare, lo precedesse<br />
nel comporre e dipingere certe nature morte formate dall’insieme di oggetti<br />
talora di apparenza eterogenea. La fattura minuziosa, l’impasto delicato,<br />
i bei colori limpidi del Roy, lo avvicinano davvero a certi pittori antichi, fra<br />
cui <strong>il</strong> nostro Arcimboldi.<br />
Le composizioni del Dalì, spagnolo e miniaturista, sono complicate di elementi<br />
surrealisti d’incubo, di sogno macabro e spesso con elementi sessuali.<br />
A noi sembra che tutti gli elementi letterari e st<strong>il</strong>istici di cui, bene inteso, non<br />
furono scevri gli antichi, nuocciono, piuttosto che favorire, l’arte moderna.<br />
Comprendo piuttosto la morte della pittura, in quanto decorazione, di fronte<br />
all’arte futurista o quella che da essa può scaturire.<br />
L’Arcimboldi compose in uno spirito che fa presentire l’Arcadia, una figura<br />
dell’Agricoltura con aratri, zappe, rastrelli, e biondi covoni a quella guisa che<br />
alcuni pittori moderni potrebbero comporre la figura dell’uomo nuovo, con<br />
apparecchi di telegrafia senza f<strong>il</strong>i, aeroplani, eliche e motori. In parte è stato<br />
tentato: pensate ai pittori così detti metafisici o ad alcuni futuristi.<br />
Sarà curioso osservare, senza spingere la parentesi troppo oltre, come in un<br />
certo senso la trasformazione sia pure lenta dell’uomo animale è forse un fatto<br />
reale: come si trasformerà l’aspetto delle città, digià i cavalli da tiro sembrano<br />
un anacronismo nella città moderna.<br />
La vita dell’attimo, <strong>il</strong> canto del motore, l’ebbrezza della velocità, riporta agli<br />
antichi, distruggerà o ridurrà di molto l’interesse per l’antico, per <strong>il</strong> museo.<br />
Un pittore attratto dai misteri che si producono nella materia sensib<strong>il</strong>e in seno<br />
e in rapporto alla vita moderna e che in un certo senso potrebbe riallacciarsi<br />
al vecchio maestro italiano è Max Ernst soprattutto per certe nature morte<br />
delicatissime.<br />
Anch’io (mi sia concesso citarmi) ho fatto anni sono composizioni di oggetti<br />
cercando di r<strong>il</strong>evare <strong>il</strong> loro dramma muto e ancora recentemente ho dipinto<br />
qualche natura morta con gruppamenti di oggetti disparati, ma <strong>il</strong> gusto del<br />
dipingere rapido, del dire <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e con <strong>il</strong> meno sforzo mi vince, a scapito<br />
forse di una pittura più compatta e patetica.