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Scarica il PDF - Casa d'aste Farsettiarte

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Nel 1937 esce un libro sulla sua pittura con testo di Paul Fierens nella collana<br />

Art Italien Moderne, curata da Gualtieri di San Lazzaro.<br />

Nel 1939 pubblica Poesie presso la Libreria internazionale Modernissima di<br />

Roma.<br />

Per lo scoppio della guerra rientra in Italia; dopo brevi soggiorni a Venezia,<br />

Rimini, Bologna e Roma, si stab<strong>il</strong>isce a M<strong>il</strong>ano, via Rugabella 11. Diversi altri<br />

artisti risiedono nel caseggiato a fianco, <strong>il</strong> n. 9: Marino Marini, Cantatore,<br />

Borra, Salvadori, l’architetto Mancini, lo scrittore Sinisgalli. Mostre personali<br />

e collettive a M<strong>il</strong>ano e in altre città. Sala personale nel 1942 alla XXIII Biennale<br />

di Venezia. Nell’agosto 1943 <strong>il</strong> bombardamento di M<strong>il</strong>ano lo induce a<br />

lasciare la città e a trasferirsi a Venezia. Si sistema nello studio di San Barnaba,<br />

mentre viene approntata anche la casa in San Bastian.<br />

De Pisis vive immerso nel clima sospeso della città lagunare, gode la ricchezza<br />

leggiadra dei suoi monumenti, a contatto con gli artisti del Sei e Settecento<br />

che tanto ha amato. La sua pittura si spoglia così di qualsiasi rigidità, tutto<br />

appare come fatto di acque colorate, di luci, le architetture dei paesaggi, gli<br />

oggetti, e pure i corpi dei giovani modelli: ne resta ormai solo la traccia diafana,<br />

emozionante, un’evocazione lirica e struggente.<br />

Nel 1947 torna a Parigi con la nipote Bona, che da due anni vive con lui a Venezia.<br />

Sala personale alla Biennale di Venezia del 1948. Si manifestano i primi<br />

sintomi della malattia nervosa che non smetterà più di tormentarlo.<br />

Nel 1949 viene ricoverato a V<strong>il</strong>la Fiorita, la clinica di Brugherio, presso Monza,<br />

dove con brevi interruzioni rimarrà fino alla morte. Qui, nella serra, gli<br />

viene allestito una specie di studio, dove <strong>il</strong> pittore potrà continuare a dipingere<br />

quadri e acquarelli trasparenti come i vetri opachi che lo circondavano,<br />

frag<strong>il</strong>i ricordi di una vita vissuta senza risparmio di emozioni.<br />

Nel 1951 grande mostra a Ferrara, Castello Estense con prefazione in catalogo<br />

di Giuseppe Raimondi che firma pure <strong>il</strong> testo per <strong>il</strong> catalogo della mostra alla<br />

Biblioteca Olivetti di Ivrea.<br />

F<strong>il</strong>ippo de Pisis muore a M<strong>il</strong>ano <strong>il</strong> 2 apr<strong>il</strong>e 1956.<br />

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