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LINEE GUIDA per la valutazione del rischio rumore - Ispesl

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Per queste situazioni diviene fondamentale l’applicazione <strong>del</strong>l’art. 7 <strong>del</strong> D.Lgs. 626/94 e <strong>del</strong>l’art. 5, c. 2-<br />

3-4 <strong>del</strong> D.Lgs. 277/91 (informazione dalle aziende appaltanti sui livelli di <strong>rischio</strong> ivi presenti, ad es.<br />

mediante richiesta <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>valutazione</strong> <strong>del</strong> <strong>rischio</strong> o di un suo stralcio, coo<strong>per</strong>azione-coordinamento con gli<br />

stessi <strong>per</strong> l’attuazione <strong>del</strong>le misure di prevenzione) ed è fortemente consigliabile un ricorso estensivo<br />

al controllo medico.<br />

3.2.6. Cantieri temporanei o mobili<br />

Come noto, con il D.Lgs. 494/96, è stato introdotto, nel solo caso specifico dei cantieri temporanei o<br />

mobili (come definiti nello stesso Decreto e succ.mod.) <strong>la</strong> possibilità di effettuare, in una fase preventiva<br />

all’avvio <strong>del</strong>le attività, una <strong>valutazione</strong> <strong>del</strong> <strong>rumore</strong> calco<strong>la</strong>ndo i livelli di esposizione dei <strong>la</strong>voratori in<br />

riferimento ai tempi di esposizione e ai livelli di <strong>rumore</strong> standard individuati da banche-dati, studi e<br />

misurazioni <strong>la</strong> cui validità è riconosciuta dal<strong>la</strong> Commissione consultiva <strong>per</strong>manente <strong>per</strong> <strong>la</strong> prevenzione<br />

degli infortuni e l’igiene <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro di cui all’art. 26 <strong>del</strong> D.Lgs. 626/94.<br />

Occorre in primo luogo ribadire che tutte le aziende, e quindi anche le imprese che o<strong>per</strong>ano nei cantieri<br />

temporanei e mobili, debbono comunque disporre -ex art. 40 <strong>del</strong> D.Lgs. 277/91- di una propria<br />

<strong>valutazione</strong> <strong>del</strong> <strong>rumore</strong> (con propri rilievi e propri tempi di esposizione).<br />

I datori di <strong>la</strong>voro, acquisite le previsioni dei Coordinatori <strong>per</strong> <strong>la</strong> sicurezza in fase di progettazione,<br />

potranno verificare, prima <strong>del</strong>l’avvio <strong>del</strong>le attività, se le condizioni di <strong>la</strong>voro previste in quello specifico<br />

cantiere sono compatibili con i livelli di prevenzione e protezione adottati <strong>per</strong> i propri <strong>la</strong>voratori, cioè<br />

potranno e dovranno verificare l’attendibilità <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>valutazione</strong> <strong>del</strong> <strong>rischio</strong> specifica <strong>del</strong><strong>la</strong> propria azienda<br />

in quel determinato cantiere.<br />

Le misure di prevenzione e protezione adottate dal datore di <strong>la</strong>voro a seguito <strong>del</strong><strong>la</strong> propria <strong>valutazione</strong><br />

ex art. 40 <strong>del</strong> D.Lgs. 277/91, ed eventualmente aggiornate al<strong>la</strong> luce <strong>del</strong> quadro di <strong>rischio</strong> prefigurato dal<br />

Coordinatore <strong>per</strong> <strong>la</strong> sicurezza in fase di progettazione nel Piano di Sicurezza e Coordinamento di quello<br />

specifico cantiere, vanno invece riportate nel Piano O<strong>per</strong>ativo <strong>per</strong> <strong>la</strong> Sicurezza.<br />

3.2.7. Re<strong>la</strong>zione tecnica<br />

I contenuti <strong>del</strong><strong>la</strong> Re<strong>la</strong>zione tecnica effettuata dal <strong>per</strong>sonale competente sono indicati in primo luogo<br />

dal Capo IV <strong>del</strong> D.Lgs. 277/91 con le puntualizzazioni <strong>del</strong>l’Allegato VI.<br />

Altre indicazioni sono desumibili dal<strong>la</strong> UNI 9432/2002.<br />

Nel testo <strong>del</strong><strong>la</strong> Re<strong>la</strong>zione tecnica, cui occorre approcciare dopo un’attenta analisi <strong>del</strong> ciclo di<br />

produzione, <strong>del</strong>l’organizzazione e <strong>del</strong>le procedure di <strong>la</strong>voro, <strong>del</strong>le ‘giornate <strong>la</strong>vorative tipo’, degli ambienti<br />

di <strong>la</strong>voro e <strong>del</strong>le caratteristiche <strong>del</strong> <strong>rumore</strong> (condizione da realizzarsi anche con il confronto con i soggetti<br />

aziendali <strong>del</strong><strong>la</strong> sicurezza; in partico<strong>la</strong>re il R-SPP ed il RLS) e dopo una accurata campagna di misure,<br />

vanno riportati i seguenti elementi:<br />

• anagrafica <strong>del</strong>l’unità produttiva in oggetto, descrizione <strong>del</strong><strong>la</strong> tipologia produttiva e <strong>del</strong>le mansioni<br />

nonché numero degli occupati totali;<br />

• tabel<strong>la</strong> che identifichi le mansioni e re<strong>la</strong>tivo numero di occupati, <strong>per</strong> le quali si è convenuto di<br />

escludere il su<strong>per</strong>amento degli 80 dB(A) di L EP, sul<strong>la</strong> base di una <strong>valutazione</strong> senza misurazioni<br />

dettagliate, indicando i re<strong>la</strong>tivi criteri di giudizio adottati;<br />

• strumentazione di calibrazione e di misura utilizzata, con data <strong>del</strong>l’ultima taratura (di <strong>la</strong>boratorio)<br />

precisando il centro SIT che l’ha effettuata, e gli estremi <strong>del</strong> certificato di taratura;<br />

3. Valutazione <strong>del</strong> <strong>rumore</strong><br />

Linee Guida <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>valutazione</strong> <strong>del</strong> <strong>rischio</strong> <strong>rumore</strong> negli ambienti di <strong>la</strong>voro<br />

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