LINEE GUIDA per la valutazione del rischio rumore - Ispesl
LINEE GUIDA per la valutazione del rischio rumore - Ispesl
LINEE GUIDA per la valutazione del rischio rumore - Ispesl
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
5. AZIONI CONSEGUENTI LA VALUTAZIONE<br />
5.1. Misure tecniche, organizzative e procedurali<br />
L’art. 41 <strong>del</strong> D.Lgs. 277/91 prevede che il datore di <strong>la</strong>voro riduca al minimo i rischi derivanti<br />
dall’esposizione al <strong>rumore</strong>. Tale risultato è ottenibile adottando le necessarie misure tecniche,<br />
organizzative e procedurali, concretamente attuabili in base al progresso tecnico, privilegiando gli<br />
interventi al<strong>la</strong> fonte.<br />
Indicazioni pratiche <strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione di luoghi di <strong>la</strong>voro a basso <strong>rischio</strong> agendo sul contenimento <strong>del</strong><br />
<strong>rumore</strong> al<strong>la</strong> sorgente, sul<strong>la</strong> propagazione e sugli esposti, sono contenute nel nuovo manuale di buona<br />
pratica “Metodologie ed interventi tecnici <strong>per</strong> <strong>la</strong> riduzione <strong>del</strong> <strong>rumore</strong> negli ambienti di <strong>la</strong>voro” realizzato<br />
dall’ISPESL in concerto con le Regioni e approvato dal<strong>la</strong> Conferenza dei Presidenti <strong>del</strong>le Regioni e <strong>del</strong>le<br />
Province Autonome il 16 dicembre 2004.<br />
Di seguito viene esemplificato il significato dei termini e come si possa tradurre a livello pratico <strong>la</strong><br />
concreta fattibilità <strong>del</strong>le misure preventive che sono da attivarsi in sequenza, indipendentemente dai<br />
livelli di <strong>rischio</strong> presenti in azienda.<br />
L’espressione “misure tecniche” indica quei provvedimenti che possono consentire in partico<strong>la</strong>re di:<br />
• utilizzare tecniche di <strong>la</strong>vorazione che riducano sensibilmente il <strong>rumore</strong> prodotto; ad esempio: <strong>la</strong> sostituzione<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> sbavatura con <strong>la</strong> bari<strong>la</strong>tura, <strong>la</strong> sostituzione <strong>del</strong> taglio ossiacetilenico con il taglio <strong>la</strong>ser, ecc.;<br />
• ridurre le emissioni di <strong>rumore</strong> al<strong>la</strong> sorgente; ad esempio: utilizzando dischi abrasivi <strong>la</strong>mel<strong>la</strong>ri o a<br />
centro depresso, dischi da taglio diamantati o al <strong>la</strong>ser <strong>per</strong> <strong>la</strong>pidei, punzoni sagomati <strong>per</strong> il taglio o <strong>la</strong><br />
foratura <strong>la</strong>miera, riducendo <strong>la</strong> corrente di corto circuito <strong>del</strong>le saldatrici, ecc.;<br />
• ridurre <strong>la</strong> propagazione <strong>del</strong> <strong>rumore</strong> nell’ambiente; ad esempio: ricorrendo a basamenti o supporti<br />
antivibranti, cabine acustiche o cappottature, pareti di separazione o schermi fonoiso<strong>la</strong>nti/fonoassorbenti,<br />
trattamenti acustici ambientali.<br />
Per “misure organizzative e procedurali” si intendono quelle che intervengono, in maniera più o meno<br />
formalizzata, sull’organizzazione dei mezzi e degli uomini.<br />
Le modalità <strong>per</strong> <strong>la</strong> riduzione <strong>del</strong> <strong>rumore</strong> sono costituite ad esempio: dal<strong>la</strong> riconduzione <strong>del</strong><strong>la</strong> velocità di<br />
funzionamento di macchine e impianti a quel<strong>la</strong> ottimale prevista dal costruttore, dall’aumento <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
distanza tra le macchine, dall’uso iso<strong>la</strong>to <strong>del</strong> flessibile in una determinata area procedendo al<strong>la</strong> sua<br />
schermatura acustica, dal<strong>la</strong> turnazione <strong>del</strong> <strong>per</strong>sonale nelle <strong>la</strong>vorazioni più a <strong>rischio</strong>, dall’esecuzione di <strong>la</strong>vori<br />
rumorosi in determinate fasce orarie, dall’indicazione dei <strong>per</strong>corsi da seguire e <strong>del</strong>le aree da evitare, ecc.<br />
5.2. Segna<strong>la</strong>zione, <strong>per</strong>imetrazione e limitazione d’accesso dei luoghi a forte <strong>rischio</strong><br />
Gli obblighi <strong>del</strong>l’art. 41, c 2 e 3, intervengono sui luoghi di <strong>la</strong>voro e quindi sul<strong>la</strong> base dei LAeq. Si possono verificare le seguenti situazioni-tipo:<br />
a) il su<strong>per</strong>amento dei 90 dB(A) di LAeq si verifica solo in prossimità di macchine, non interessando altre<br />
postazioni di <strong>la</strong>voro;<br />
b) il su<strong>per</strong>amento dei 90 dB(A) di LAeq si verifica su aree estese, interessando altre postazioni di <strong>la</strong>voro.<br />
5. Azioni conseguenti <strong>la</strong> <strong>valutazione</strong><br />
Linee Guida <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>valutazione</strong> <strong>del</strong> <strong>rischio</strong> <strong>rumore</strong> negli ambienti di <strong>la</strong>voro<br />
27