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LINEE GUIDA per la valutazione del rischio rumore - Ispesl

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Linee Guida <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>valutazione</strong> <strong>del</strong> <strong>rischio</strong> <strong>rumore</strong> negli ambienti di <strong>la</strong>voro<br />

sono anch’essi modesti assorbitori di infrasuoni a causa <strong>del</strong><strong>la</strong> incapacità <strong>del</strong>le strutture porose sottili di<br />

cui sono dotati tali dispositivi a smorzare onde sonore di lunghezza d’onda molto grande. L’attenuazione<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> pressione sonora a bassa frequenza mediante sistemi di controllo attivo è certamente praticabile,<br />

almeno in linea di principio. Va tuttavia considerato che, a causa <strong>del</strong><strong>la</strong> inefficienza radiativa degli<br />

altopar<strong>la</strong>nti a frequenze molto basse, e dei livelli sonori notevoli che devono essere prodotti (altrimenti il<br />

problema non si porrebbe nemmeno, viste le alte soglie di udibilità citate al punto 1), le potenze da<br />

mettere in gioco sono notevoli, e il numero di altopar<strong>la</strong>nti richiesto può essere alto.<br />

5. Metrologia<br />

Tutti i microfoni di qualità richiesti dal<strong>la</strong> attuale legis<strong>la</strong>zione <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>valutazione</strong> <strong>del</strong> <strong>rischio</strong> <strong>rumore</strong><br />

(D.Lgs. 277/91) sono in grado di rilevare accuratamente infrasuoni fino al<strong>la</strong> frequenza di pochi Hz.<br />

La misura dei livelli sonori a queste frequenze è nel<strong>la</strong> pratica spesso ostaco<strong>la</strong>ta dal ristretto intervallo<br />

definito nei fonometri <strong>per</strong> l’analisi <strong>del</strong> segnale, che è spesso limitato al<strong>la</strong> banda di 1/3 d’ottava centrata<br />

a 16 Hz o al più a 12,5 Hz. La decrescita molto rapida <strong>del</strong><strong>la</strong> curva di pesatura A <strong>per</strong> frequenze inferiori<br />

a 20 Hz di fatto rende priva di significato questa limitazione nell’ottica stretta <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>valutazione</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>rischio</strong>. Tuttavia, in coerenza con l’obiettivo <strong>del</strong><strong>la</strong> realizzazione di ambienti di <strong>la</strong>voro acusticamente<br />

confortevoli enunciato in premessa, appare importante verificare che in ambienti nei quali si ipotizza<br />

(con l’eventuale supporto di misure fonometriche a banda <strong>la</strong>rga) <strong>la</strong> presenza di alti livelli infrasonori, non<br />

avvengano su<strong>per</strong>amenti significativi <strong>del</strong><strong>la</strong> soglia di udibilità. A questo scopo è essenziale disporre di<br />

strumenti di misura capaci di analisi in banda di 1/3 di ottava fino al<strong>la</strong> frequenza di 1 Hz. La disponibilità<br />

di hardware con queste funzioni è fortunatamente in aumento grazie al<strong>la</strong> tendenza a realizzare<br />

strumenti multi-purpose, capaci di analisi sia di fenomeni acustici che di fenomeni vibratori. Va da sé<br />

che informazioni congiunte su segnali vibro-acustici sono di vitale importanza <strong>per</strong> <strong>la</strong> pianificazione di<br />

incisivi interventi di mitigazione al<strong>la</strong> fonte.<br />

6. Rischio<br />

Poiché il L EP,d utilizzato nel D.Lgs. 277/91 viene calco<strong>la</strong>to pesando le componenti in frequenza <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

pressione sonora mediante <strong>la</strong> curva A, e poiché quest’ultima penalizza fortemente le basse frequenze,<br />

(ad esempio <strong>la</strong> ponderazione vale -50,5 dB a 20 Hz e -70,4 dB a 10 Hz), è assai difficile che gli infrasuoni<br />

contribuiscano significativamente al su<strong>per</strong>amento anche <strong>del</strong><strong>la</strong> prima soglia di intervento stabilita <strong>per</strong><br />

legge (80 dB(A)). Diverso è il discorso <strong>per</strong> quel che riguarda il livello di picco, che viene attualmente<br />

misurato senza alcuna pesatura in frequenza. È infatti possibile ottenere livelli di picco assai elevati, sia<br />

<strong>per</strong> fenomeni descritti al punto 3, sia <strong>per</strong> fenomeni tutto sommato acusticamente marginali (es.:<br />

chiusura di una porta in un ambiente di piccole dimensioni, ingresso di un autobus/treno in una galleria).<br />

7. Riferimenti <strong>per</strong> <strong>la</strong> soglia di udibilità<br />

Frequenze 20 - 100 Hz<br />

[1] Lydolf M., Frandsen P.C., Møller H., 1999, Binaural free-field threshold of hearing for pure tones<br />

between 20 Hz and 16 KHz, Thesis/Dissertation, Aalborg University, Aalborg, Danimarca<br />

Frequenze 4 - 16 Hz<br />

[2] Watanabe T., Møller H., 1990, Low Frequency Hearing Thresholds in Pressure Field and in Free<br />

Field, Journal of Low Frequency Noise and Vibration, vol. 9, 106 - 115<br />

Frequenza 2 Hz<br />

[3] Yeowart N. S., Evans M. J., 1974, Thresholds of audibility for very low frequency pure tones,<br />

J.A.S.A. 55, 814 - 818<br />

All. 9. Guida all’esposizione ad infrasuoni<br />

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