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Tesi di Laure di Amanda Bordino - Cavour

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solstizio era ovunque considerata notte <strong>di</strong> pro<strong>di</strong>gi e incantesimi, durante la<br />

quale si raccoglievano le erbe che si pensavano avere poteri magici e<br />

curativi. L’inizio del periodo estivo era segnato da gran<strong>di</strong> falò. L’estate è<br />

anche il periodo della mietitura e della trebbiatura, che un tempo erano<br />

occasioni <strong>di</strong> incontro tra i giovani dei due sessi e <strong>di</strong> rottura dalla quoti<strong>di</strong>anità<br />

domestica: si consumavano i pasti in comune e al termine dei cicli agricoli si<br />

festeggiava con ricchi banchetti, canti e danze. La vendemmia, tra le fine del<br />

periodo estivo e l’inizio dell’autunno, era un momento molto vitale all’interno<br />

della comunità, anch’essa legata ad un altro animale mitico: il lupo (Grimal<strong>di</strong>,<br />

1996).<br />

Il ciclo annuale si chiude con l’autunno, che riporta poi nuovamente alle<br />

cerimonie invernali. In occasione della ricorrenza dei morti ancora oggi i<br />

cimiteri vengono abbelliti con composizioni floreali, le tombe pulite e curate,<br />

quasi a creare un rapporto <strong>di</strong>steso con i defunti e con il luogo. Un tempo si<br />

credeva che, nella notte tra il 1° e il 2 novembre le anime dei morti<br />

tornassero a far visita alle loro case: per questa ragione le famiglie<br />

lasciavano il tavolo apparecchiato con vino e castagne, cosicché i propri cari<br />

potessero sfamarsi, e la mattina successiva si alzavano presto per lasciare i<br />

letti liberi, perché le anime dei defunti potessero riposare. L’11 novembre si<br />

celebra in tutta Europa San Martino e la fine dell’annata agraria; esso viene<br />

rappresentato come un cavaliere che taglia in due il suo mantello, per<br />

donarlo ad un povero. Il gesto viene interpretato come la separazione in due<br />

parti dell’annata, per cui si conclude il periodo della raccolta e della<br />

vendemmia per dare inizio al ciclo produttivo successivo dell’aratura dei<br />

campi (Bravo, 2005).<br />

1.3. Riti e tra<strong>di</strong>zione<br />

Nel panorama festivo italiano possiamo osservare alcune feste che si<br />

sono sapute rinnovare e reinventare negli anni, mantenendo però forti legami<br />

con la tra<strong>di</strong>zione passata: tra queste ricor<strong>di</strong>amo la danza delle spade e la<br />

questua delle uova, <strong>di</strong> cui si è già accennato.<br />

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