Tesi di Laure di Amanda Bordino - Cavour
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complesso contesto sociale che va ben delineato: a partire dagli anni<br />
Settanta del secolo scorso sono sorti spontaneamente, soprattutto nell’Italia<br />
nord-occidentale, dei gruppi <strong>di</strong> volontari che hanno costituito associazioni e<br />
Pro loco, allo scopo <strong>di</strong> riproporre elementi della tra<strong>di</strong>zione quali canti,<br />
cerimonie e sagre popolari. Gli anni del boom economico sembravano aver<br />
sancito la fine della festa perché «i nuovi modelli della cultura <strong>di</strong> massa<br />
spingevano […] al rifiuto della tra<strong>di</strong>zione» (Satta, 1988, p.202). Ma alla fine<br />
degli anni Settanta, inizio degli anni Ottanta del secolo scorso si assiste ad<br />
un forte rilancio della festa tra<strong>di</strong>zionale e alla riaffermazione<br />
dell’appartenenza comunitaria. Ciò è dato dalla carenza <strong>di</strong> servizi, dalla<br />
<strong>di</strong>soccupazione, dall’inquinamento ecc. che determinano nuovi bisogni<br />
culturali. L’esodo verso le metropoli si arresta, si ha una ripresa dell’impiego<br />
nel settore dell’agricoltura , anche da parte dei giovani, chi vive in città<br />
riscopre i lati positivi della cultura conta<strong>di</strong>na. Grazie alle conquiste sindacali,<br />
in seguito alle gran<strong>di</strong> lotte per i <strong>di</strong>ritti dei lavoratori, le persone si trovano ad<br />
avere finalmente più tempo libero da de<strong>di</strong>care a passioni, interessi e attività<br />
sociali (Bonato, 2006).<br />
Negli anni Novanta del secolo scorso «l’in<strong>di</strong>viduo perde buona parte delle<br />
garanzie conquistate nei decenni precedenti» e, «in questo quadro <strong>di</strong> nuova<br />
precarietà sociale ed economica […] percepisce il tempo urbano come un<br />
ritmo negativo» (Grimal<strong>di</strong>, 1996, p.17). Per questa ragione si ha una richiesta<br />
sempre maggiore <strong>di</strong> esperienze festive e comunitarie, ra<strong>di</strong>cate nel passato e<br />
nel locale.<br />
La festa rende possibile una metamorfosi che coinvolge molti settori:<br />
determina un improvviso ed eccezionale incremento demografico, trasforma<br />
gli spazi pubblici, provoca una rottura nel comportamento e nelle abitu<strong>di</strong>ni<br />
quoti<strong>di</strong>ane, attiva nuove reti sociali introducendo ruoli rituali insoliti. Oggi la<br />
festa, per ovvie ragioni, non è più organizzata in base al calendario liturgico,<br />
come avveniva un tempo, né è legata ad un ciclo calendariale tra<strong>di</strong>zionale,<br />
come poteva essere il ciclo del raccolto in passato. Non è più concentrata nel<br />
periodo invernale bensì segue l’alternanza lavoro/ferie che regola la vita<br />
quoti<strong>di</strong>ana attuale. Proprio per questo motivo, in molte occasioni la data<br />
originale in cui si svolgeva la festa è slittata verso i fine settimana o i perio<strong>di</strong><br />
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