Luglio/Agosto - Sigot.Org
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Geriatria<br />
stenti per le quali la somministrazione di<br />
androgeni anabolizzanti potrebbe rappresentare<br />
un fattore aggravante (policitemia,<br />
insufficienza cardiaca congestizia<br />
severa, sindrome delle apnee notturne<br />
non trattata, sintomi severi di ostruzione<br />
del basso tratto urinario correlati ad iperplasia<br />
prostatica benigna), inoltre sull’esperienza<br />
dell’andrologo, il quale deve<br />
possedere una corretta conoscenza della<br />
farmacologia delle varie formulazioni a<br />
base di testosterone o derivati disponibili<br />
in commercio.<br />
L’obiettivo del trattamento include più<br />
comunemente il ripristino della funzione<br />
sessuale, della libido e della sensazione di<br />
benessere in senso lato. Parimenti importante,<br />
l’integrazione di testosterone può<br />
prevenire o migliorare, laddove già clinicamente<br />
manifesta, l’osteoporosi, ottimizzando<br />
la densità ossea, ed inoltre può<br />
risultare efficace nel correggere l’astenia<br />
muscolare connessa alla perdita di massa<br />
magra, e può migliorare l’acuità mentale.<br />
La terapia sostitutiva con testosterone<br />
dovrebbe riportare i valori di testosteronemia<br />
ai limiti medio-bassi del range di<br />
normalità di un giovane adulto maschio<br />
sano. Livelli soprafisiologici devono essere<br />
evitati. Sebbene possa apparire desiderabile,<br />
non esistono dati a favore o contro<br />
la necessità di rispettare il fisiologico<br />
ritmo circadiano dei livelli di testosterone<br />
sierico.<br />
La terapia sostitutiva dovrebbe mantenere<br />
all’interno dei valori di normalità non<br />
solo i livelli di testosterone sierico, ma<br />
anche i livelli dei suoi metaboliti, includendo<br />
l’estradiolo, al fine di garantire il<br />
mantenimento della massa ossea e<br />
muscolare, della libido, della virilizzazione<br />
e della funzione sessuale. Poiché, come<br />
già accennato in precedenza, alcune delle<br />
manifestazioni del “Late Onset Hypogonadism”<br />
sono sovrapponibili a quelle<br />
riscontrabili in condizioni patologiche di<br />
pertinenza non andrologica, come ad<br />
esempio si osserva negli stati di ipotiroidismo<br />
o nei disturbi dell’umore, o che<br />
semplicemente possono far parte del fisiologico<br />
processo di invecchiamento, è indispensabile<br />
ottenere una appropriata con-<br />
220 Vol. XVIII n. 4 - <strong>Luglio</strong>/<strong>Agosto</strong> 2006<br />
ferma biochimica di ipogonadismo prima<br />
di intraprendere qualsivoglia terapia.<br />
Tuttavia bassi livelli di testosteronemia<br />
non sono sufficienti da soli a giustificare<br />
l’indicazione al trattamento sostitutivo: in<br />
tal senso può essere d’aiuto, nel fornire<br />
una ulteriore indicazione a favore della<br />
terapia sostitutiva, una compromissione<br />
della qualità della vita del paziente tale<br />
da potersi aspettare un significativo e<br />
sostanziale beneficio dall’utilizzo del farmaco<br />
(19). Inoltre è fondamentale ed irrinunciabile<br />
escludere la presenza di patologia<br />
prostatica, sottoponendo il paziente<br />
ad una esplorazione digitorettale ed effettuando<br />
la determinazione dei livelli circolanti<br />
di antigene prostato-specifico<br />
(PSA)(20,21).<br />
Il testosterone e i suoi derivati sono disponibili<br />
in commercio in preparazioni<br />
“short-acting” (transdermiche, orali, buccali)<br />
e “long-acting” (intramuscolari e subdermiche),<br />
ognuna con caratteristiche proprie,<br />
soprattutto in termini di farmacocinetica<br />
(22-24): a tal riguardo, vista la possibile<br />
insorgenza di controindicazioni<br />
durante il trattamento (in special modo il<br />
carcinoma prostatico), che possano quindi<br />
rendere fortemente necessaria la rapida<br />
sospensione della terapia ormonale sostitutiva,<br />
sarebbe preferibile utilizzare i<br />
primi rispetto ai secondi, nei soggetti affetti<br />
da ipogonadismo ad esordio tardivo (25-<br />
27). La scelta della formulazione più idonea<br />
dovrebbe spettare al paziente, dopo<br />
aver ricevuto una corretta e dettagliata<br />
informazione da parte del medico specialista,<br />
alla ricerca della compliance ottimale.<br />
Nonostante risulti poco gradita dal paziente,<br />
in quanto spesso dolorosa, l’iniezione<br />
intramuscolare di esteri del testosterone,<br />
come ad esempio il testosterone<br />
enantato, è stata per molti anni il rimedio<br />
di prima scelta utilizzato nella cura del<br />
maschio ipogonadico. Gli esteri del testosterone<br />
attualmente utilizzati in Italia, in<br />
formulazione intra-muscolo, sono l’enantato<br />
ed il propionato: le formulazioni<br />
depot devono il rilascio prolungato del<br />
principio attivo alla presenza di un veicolo<br />
oleoso. Una nuova formulazione iniettabile<br />
a base di testosterone undecanoato