Musica e scuola - Conservatorio di musica Giuseppe Tartini
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MUSICA E SCUOLA • 35<br />
Più sopra avevamo affermato che era legittimo ascrivere queste ultime nel campo<br />
delle pratiche <strong>musica</strong>li. Perché dunque annetterle ora, ai fini dell’approfon<strong>di</strong>mento<br />
dell’analisi dei dati con quelle d’ascolto? La risposta sta nel fatto che decenni<br />
<strong>di</strong> esperienze <strong>di</strong> pratiche <strong>di</strong>dattiche nel mondo della <strong>scuola</strong> (anche grazie<br />
al forte sviluppo avuto in campo metodologico sin dai primi del ’900) ci<br />
insegnano che è ormai sempre meno frequente incontrare approcci all’insegnamento/appren<strong>di</strong>mento<br />
<strong>musica</strong>le qualificabili come esclusivamente teorici o pratici.<br />
Fin dalla prima infanzia, infatti, l’esplorazione degli elementi costitutivi del<br />
linguaggio sonoro e delle sue articolazioni sono solitamente appresi in modo<br />
attivo e nel contatto <strong>di</strong>retto con la materia sonora. Allo stesso modo sempre più<br />
risulta <strong>di</strong>fficile concepire una <strong>di</strong>mensione dell’ascolto aliena da una qualche<br />
forma <strong>di</strong> pratica <strong>musica</strong>le. Ciò premesso è interessante dunque considerare qui<br />
il portato estesico/analitico delle attività dette <strong>di</strong> alfabetizzazione che, sovrapponendosi<br />
in termini percentuali, arrivano (probabilmente non a caso) quasi<br />
a coincidere nel segmento a cavallo della <strong>scuola</strong> secondaria.<br />
Questa coincidenza è possibile in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> un punto <strong>di</strong> convergenza tra attività<br />
considerate tra loro più autonome (in quanto aventi proprie finalità) fino agli<br />
11 anni, e che, dopo quell’età, sono invece assunte come complementari.<br />
Può forse far riflettere la flessione che si registra tra la secondaria <strong>di</strong> I e quella<br />
<strong>di</strong> II grado per entrambe le attività. Ciò è frutto, come già si è avuto modo <strong>di</strong><br />
far emergere, sicuramente <strong>di</strong> un <strong>di</strong>verso bilanciamento delle attività interno<br />
ad ogni segmento scolastico; ma questa flessione è forse anche sintomo <strong>di</strong> una<br />
mancata crescita <strong>di</strong> una prospettiva d’ascolto che sembra trovare con fatica (per<br />
l’età più critica adolescenziale) mirate ed appropriate <strong>di</strong>dattiche. Se questa interpretazione<br />
fosse corretta – e ciò nonostante le numerose ricerche e proposte<br />
operative avvenute negli ultimi decenni in questo specifico campo 8 – allora<br />
significherebbe che per quanto concerne l’educazione <strong>musica</strong>le<br />
permarrebbe un grave vuoto formativo a livello della <strong>scuola</strong> secondaria <strong>di</strong> II<br />
grado che dovrebbe essere colmato anche con una maggiore attenzione allo sviluppo<br />
delle competenze culturali considerate chiave nelle prospettive <strong>di</strong> sviluppo<br />
dall’Unione Europea. La Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio<br />
dell’8.12.2006 (2006/962/CE), relativa alle competenze chiave per l’appren<strong>di</strong>mento<br />
permanente, pone infatti l’accento (al punto 8) sulla consapevolezza<br />
ed espressione culturale definite nei termini <strong>di</strong> «consapevolezza<br />
dell’importanza dell’espressione creativa <strong>di</strong> idee, esperienze ed emozioni in<br />
8. Tra i contributi aventi specifico taglio metodologico-<strong>di</strong>dattico si ricordano: Elita Maule, Insegnare<br />
storia della <strong>musica</strong>, CELI, Faenza, 1992; Clau<strong>di</strong>a Galli (a cura <strong>di</strong>), <strong>Musica</strong> e storia, Quaderni<br />
della SIEM, n. 17, EDT, Torino, 2001; Lucia Cristina Baldo – Silvana Chiesa, Tempo e memoria.<br />
Percorsi <strong>di</strong> ascolto tra letteratura e <strong>musica</strong>, Ed. dell’Orso, Alessandria, 2003; Vincenzo Guanci –<br />
Carla Santini (a cura <strong>di</strong>), Far sentire la storia. <strong>Musica</strong>, suoni, <strong>di</strong>scorsi per fare insegnare e apprendere<br />
la storia, Atti del Seminario <strong>di</strong> Formazione della Scuola Estiva <strong>di</strong> Arcevia (AN), Ed. Carta Bianca,<br />
Faenza, 2005; Elita Maule, Storia della <strong>musica</strong>: come insegnarla a <strong>scuola</strong>; ETS, Pisa, 2007.<br />
INTERVENTI<br />
Fin dalla prima<br />
infanzia<br />
l’esplorazione<br />
degli elementi<br />
costitutivi<br />
del linguaggio<br />
sonoro<br />
e delle sue<br />
articolazioni<br />
sono<br />
solitamente<br />
appresi<br />
in modo attivo<br />
e nel contatto<br />
<strong>di</strong>retto<br />
con la materia<br />
sonora