il pensiero autonomista e federalista sardo - ufficio studi GM Angioy
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cato, con la distruzione antropologica e la disoccupazione presente come fosse una<br />
maledizione infinita.<br />
Penso a quelle parole di Simon Mossa, pesanti come pietre, che ci inchiodano alle<br />
nostre responsab<strong>il</strong>ità di sardi. Il richiamo al pericolo di “disperdere per sempre la Civ<strong>il</strong>tà<br />
Sarda”, è quello che potrebbe succedere se andasse in porto al centro dell’Isola – ad<br />
Ottana – la costruzione del “Termovalorizzatore” che, se messo in funzione a pieno<br />
ritmo, inquinerebbe con le polveri sott<strong>il</strong>i immesse in atmosfera una vasta area, pregiudicando<br />
la salute degli abitanti e lo sv<strong>il</strong>uppo delle Aziende Agro-pastorali fiorenti nel territorio<br />
che non sopravivrebbero all’inquinamento delle falde acquifere e dei terreni.<br />
Non è solo un fatto economico di distruzione di lavoro, di prodotti, di persone, ma è<br />
un vero e proprio Atto di distruzione di una Civ<strong>il</strong>tà, la Civ<strong>il</strong>tà sarda che affonda le<br />
proprie radici nel Pastoralismo, di cui ha scritto recentemente con efficacia l’antropologo<br />
Bachisio Bandinu.<br />
Dobbiamo partire da questi insegnamenti di Antonio Simon Mossa per ricreare le<br />
condizioni in Sardegna di un sano e robusto movimento di opposizione ai “nuovi barbari”,<br />
che sono quelli che non rispettano la nostra lingua, la nostra cultura, <strong>il</strong> nostro paesaggio,<br />
<strong>il</strong> nostro ambiente, le nostre abitudini e tradizioni e la nostra storia.<br />
Un’opposizione ferma a tutti coloro che vorrebbero costringerci a pensare un nuovo<br />
modello per la Sardegna, inducendoci a “modelli” non rispettosi della nostra identità.<br />
Non posso chiudere questo mio intervento senza ricordare che <strong>il</strong> grande Antonio<br />
Simon Mossa è <strong>il</strong> padre ispiratore del Sindacato Nazionale Sardo.<br />
Già <strong>il</strong> 14 gennaio del 1969, su esplicita sua indicazione, un gruppo di sindacalisti del Partito<br />
<strong>sardo</strong> d’Azione, si riunisce a Sassari per dar vita al primo Sindacato Nazionale Sardo.<br />
Occorreranno ben sedici lunghi anni perché <strong>il</strong> 20 gennaio 1985 si costituisse formalmente<br />
la Confederazione Sindacale sarda, <strong>il</strong> cui primo Segretario Nazionale fu Eliseo<br />
Spiga,e fino al 1992 Francesco Casula.<br />
La CSS si appresta a celebrare <strong>il</strong> suo 6° Congresso Nazionale e sono sicuro che, a<br />
partire da me che ho oggi l’onore di essere <strong>il</strong> Segretario Nazionale, la CSS porterà nel<br />
cuore gli insegnamenti di Antonio Simon Mossa e cercherà di metterli in pratica, per<br />
costruire tra i lavoratori sardi ed in Sardegna l’orgoglio di essere Popolo, per poter raggiungere<br />
insieme l’obiettivo di essere una Nazione Indipendente nell’Europa dei popoli.<br />
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