L'uomo e il cielo stellato - Astrocultura UAI
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L’umanità nel corso dei secoli si è costantemente rivolta al <strong>cielo</strong><br />
<strong>stellato</strong>, a quel miracolo di bellezza e mistero di cui tutt’ora non riesce a<br />
spiegare <strong>il</strong> principio e la Ratio. Sin dai tempi più remoti ha contemplato<br />
la volta celeste, ricercando in questa un ordine, una presenza superiore o<br />
semplicemente un fine, una spiegazione alle più semplici domande<br />
esistenziali. In un primo momento si è lasciata atterrire dalla grandezza<br />
dell’universo, dalla sua perfezione e dalla sua imperturbab<strong>il</strong>ità, così lo ha<br />
divinizzato, lo ha adorato e onorato riconoscendone <strong>il</strong> potere e la forza.<br />
Ha offerto al <strong>cielo</strong> vite di animali e di uomini, ha tremato di fronte ad<br />
eclissi e lo ha ringraziato per la luce e per la notte, per la vita e per <strong>il</strong><br />
riposo.<br />
Non è necessario ripercorrere la storia delle religioni antiche per<br />
rendersi conto di quale influsso abbiano avuto <strong>il</strong> Sole, la Luna e tutti gli<br />
astri, sulla vita e sul pensiero dell’umanità. Fino a quando l’uomo ha<br />
considerato ciò che non dipendeva da lui opera di esseri più potenti e di<br />
forze sovrumane è rimasto, come un bambino, succube della natura;<br />
quando, poi, ha incominciato a dare un significato scientifico a ciò che<br />
avveniva intorno a lui ha cominciato a prendere fiducia in se stesso e<br />
nelle sue potenzialità.<br />
I primi scienziati, o meglio f<strong>il</strong>osofi - scienziati, decifrarono con<br />
precisione incredib<strong>il</strong>e, dati gli strumenti a disposizione, fenomeni celesti,<br />
distanze e grandezze; quando vollero spingersi oltre la scienza e dare<br />
uno scopo al creato finirono per guardare all’universo attraverso <strong>il</strong> vetro<br />
colorato del misticismo e della superstizione, vanificando così la<br />
grandezza delle loro intuizioni.<br />
In questo lavoro, quando ancora non si può parlare di scienza<br />
moderna, gal<strong>il</strong>eiana, si fa riferimento al pensiero pre-scientifico, volendo