L'uomo e il cielo stellato - Astrocultura UAI
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emessa da una sorgente lontana, transitando nelle vicinanze di un oggetto molto<br />
massiccio può venire deviata, con un effetto complessivo che può frammentare<br />
l'immagine della sorgente.<br />
Le lenti gravitazionali si comportano allo stesso modo dei raggi deflessi,<br />
perché propriamente deflettono raggi. Quando un corpo di grande massa<br />
viene a trovarsi fra una sorgente di luce e l'osservatore, i raggi di luce<br />
provenienti dalla sorgente vengono deviati in modo tale da provocare<br />
un'amplificazione del segnale luminoso sim<strong>il</strong>e a quella causata da una<br />
lente. Un secondo possib<strong>il</strong>e effetto delle lenti gravitazionali è quello di deformare<br />
l'oggetto originale, giungendo a generare immagini multiple. Quest'ultima proprietà<br />
delle lenti gravitazionali, unita al fatto che la gravità deforma la geometria globale<br />
dell'Universo, ha spinto alcuni ad ipotizzare che l'universo sia curvo e formi una<br />
sorta di immensa lente gravitazionale in cui la luce delle stesse stelle ci arriverebbe<br />
da più direzioni. L'ipotesi però non è supportata dalle osservazioni, in quanto la<br />
densità dell'universo osservato è di gran lunga più bassa di quanto necessario per<br />
produrre un effetto del genere.