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La foule dans la littérature italienne de la fin du xixème siècle.

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tel-00741783, version 1 - 15 Oct 2012<br />

Insieme al<strong>la</strong> presenza di un’anima collettiva, dove le intelligenze <strong>de</strong>gli indivi<strong>du</strong>i<br />

si uniscono, abbassandosi, in un solo cervello <strong>de</strong>potenziato, e a quel<strong>la</strong> di un<br />

meccanismo di suggestione che agisce con gran<strong>de</strong> efficacia in una situazione di<br />

in<strong>de</strong>bolimento <strong>de</strong>l<strong>la</strong> volontà indivi<strong>du</strong>ale, vi è l’i<strong>de</strong>a che <strong>la</strong> fol<strong>la</strong>, consi<strong>de</strong>rate le sue<br />

caratteristiche, sia più incline al male che al bene.<br />

Anzitutto, è d’uopo notare che ogni fol<strong>la</strong>, in generale, è disposta più al male che<br />

al bene. L’eroismo, <strong>la</strong> virtù, <strong>la</strong> bontà possono essere le doti <strong>de</strong>i singoli; non sono<br />

mai, o quasi mai, le doti di un assembramento di uomini. Lo dice l’osservazione<br />

comune: da una moltitudine voi temete sempre, sperate di rado; tutti sentono, e<br />

tutti sanno per esperienza, che l’esempio d’un malvagio o d’un pazzo può<br />

trascinare al <strong>de</strong>litto <strong>la</strong> fol<strong>la</strong>; ben pochi credono, e raro avviene, che <strong>la</strong> voce d’un<br />

pacificatore o d’un coraggioso possa in<strong>du</strong>rre <strong>la</strong> fol<strong>la</strong> al<strong>la</strong> calma. […] <strong>La</strong> fol<strong>la</strong> è<br />

un terreno in cui si sviluppa assai facilmente il microbo <strong>de</strong>l male, e in cui il<br />

microbo <strong>de</strong>l bene quasi sempre muore non trovandovi le condizioni di vita<br />

(SIGHELE, 1985, 76).<br />

In<strong>fin</strong>e, Sighele avverte che bisogna tener conto di altri fattori che possono<br />

inci<strong>de</strong>re negativamente sul comportamento <strong>de</strong>l<strong>la</strong> fol<strong>la</strong>, come l’influenza <strong>de</strong>l clima,<br />

<strong>de</strong>ll’economia, <strong>de</strong>i cattivi raccolti, oltre che <strong>la</strong> composizione <strong>de</strong>lle folle, che se<br />

formate da persone abiette e <strong>de</strong>vianti, sono maggiormente suscettibili di compiere<br />

atti criminali.<br />

Le posizioni di Scipio Sighele evolvono con il tempo e, dal<strong>la</strong> seconda edizione<br />

<strong>de</strong> <strong>La</strong> fol<strong>la</strong> criminale, <strong>de</strong>l 1895, il suo pensiero appare più complesso. Dopo una<br />

prima parte, in cui si ripren<strong>de</strong> l’associazione fol<strong>la</strong> e criminalità, già trattata<br />

nell’edizione <strong>de</strong>l 1891, lo studioso fornisce una nuova interpretazione, con <strong>la</strong> quale<br />

ammette che esistono altri comportamenti rilevanti <strong>de</strong>l<strong>la</strong> fol<strong>la</strong>, oltre a quelli<br />

criminali. Nel 1903 viene pubblicato L’intelligenza <strong>de</strong>l<strong>la</strong> fol<strong>la</strong>, un libro che è una<br />

ripresa <strong>de</strong>i vecchi volumi, modificati e arricchiti nel corso <strong>de</strong>gli ultimi anni di<br />

ricerca, secondo una consuetudine positivista-lombrosiana. Lo studioso che, in un<br />

primo momento, per il suo attaccamento all’atavismo, ve<strong>de</strong>va nel<strong>la</strong> fol<strong>la</strong> un soggetto<br />

primitivo e tagliato fuori dall’evoluzione, cambia ora il suo punto di vista,<br />

sostenendo che <strong>la</strong> fol<strong>la</strong>, capace di moralità e intelligenza, è potenzialmente capace di<br />

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