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La foule dans la littérature italienne de la fin du xixème siècle.

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tel-00741783, version 1 - 15 Oct 2012<br />

fol<strong>la</strong> nel<strong>la</strong> nostra letteratura. Quest’ultima, dal canto suo, giunge talvolta ad<br />

emanciparsi, probabilmente più dal punto di vista politico che estetico, da un<br />

mo<strong>de</strong>llo manzoniano che propone l’immagine di una fol<strong>la</strong> rivoluzionaria<br />

ten<strong>de</strong>nzialmente criminale e incapace di autorego<strong>la</strong>rsi, ereditata dalle<br />

rappresentazioni correnti <strong>de</strong>l<strong>la</strong> rivoluzione francese e ripresa dal<strong>la</strong> criminologia<br />

lombrosiana. Una studiosa <strong>de</strong>l<strong>la</strong> psicologia <strong>de</strong>lle folle, Angelica Mucchi Faina,<br />

<strong>de</strong>scrive così <strong>la</strong> situazione italiana all’indomani <strong>de</strong>ll’Unità.<br />

Il periodo tra l’unificazione d’Italia e <strong>la</strong> <strong>fin</strong>e <strong>de</strong>l secolo fu caratterizzato da una<br />

serie di profon<strong>de</strong> trasformazioni e di fermenti politici e culturali. Si tratta, portata<br />

a termine <strong>la</strong> lotta risorgimentale, di consolidare e dare strutture ad un paese<br />

ancora mancante di una reale unità e afflitto da una quantità notevole di<br />

problemi: il divario economico e culturale tra Nord e Sud è enorme;<br />

l’analfabetismo ancora diffusissimo, l’in<strong>du</strong>stria poco sviluppata, i servizi<br />

pubblici, i trasporti, partico<strong>la</strong>rmente arretrati. Uno stato di scontento e di<br />

inquietudine, dovuto alle carenti risposte governative, è diffuso nel paese e si<br />

manifesta attraverso una serie di sintomi quali <strong>la</strong> vivace ripresa <strong>de</strong>l brigantaggio<br />

nelle province meridionali e numerose sommosse e manifestazioni sia al Nord<br />

che al Sud. I tumulti che avvengono nei primi anni Settanta in molte parti d’Italia<br />

(in Romagna, a Roma, a Cremona, nelle Marche, a Pisa, a Palermo, ecc.) hanno<br />

scarse motivazioni i<strong>de</strong>ologiche e sono provocati soprattutto dal<strong>la</strong> povertà e dal<strong>la</strong><br />

fame. Il grido che si leva da queste folle è “Pane e <strong>la</strong>voro”, i moti terminano<br />

invariabilmente con l’assalto ai forni e l’intervento repressivo <strong>de</strong>l<strong>la</strong> polizia (55,<br />

MUCCHI FAINA, 55).<br />

In questa situazione di grave emergenza, gli scrittori scapigliati e socialisti,<br />

sull’esempio di Zo<strong>la</strong>, abbandonano una visione <strong>de</strong>lle folle ancorata al passato e al<strong>la</strong><br />

storia, per fornire una <strong>de</strong>scrizione più attuale, legata ai problemi reali <strong>de</strong>ll’Italia<br />

postunitaria, <strong>la</strong>cerata dal conflitto fra le masse e il resto <strong>de</strong>l paese. In certi casi, il<br />

discorso sul<strong>la</strong> composizione sociale <strong>de</strong>l<strong>la</strong> fol<strong>la</strong> <strong>fin</strong>isce per diventare <strong>de</strong>terminante: se<br />

le folle <strong>de</strong>l<strong>la</strong> rivoluzione francese erano costituite prevalentemente dal<strong>la</strong> picco<strong>la</strong><br />

borghesia, quelle <strong>de</strong>gli scrittori italiani <strong>de</strong>l<strong>la</strong> <strong>fin</strong>e <strong>de</strong>l secolo sono spesso formate da<br />

proletari. Se l’obiettivo <strong>de</strong>lle folle piccolo-borghesi <strong>de</strong>l<strong>la</strong> rivoluzione francese era<br />

l’abbassamento <strong>de</strong>l prezzo <strong>de</strong>l pane, le folle <strong>de</strong>l<strong>la</strong> <strong>fin</strong>e <strong>de</strong>ll’’800, in Italia e in Europa,<br />

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