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D E S I G N<br />
Piazza Navona vengono frequentemente<br />
utilizzati per sfilate di moda e non solo.<br />
Evidentemente è il fine commerciale che<br />
fa nascere il disaccordo: infatti quando nel<br />
mese di maggio la Scalinata di Trinità dei<br />
Monti esplode nei colori accesi delle azalee<br />
nessuna voce si leva contro. Del resto<br />
lo straordinario richiamo che alcuni monumenti<br />
riescono ad esercitare finisce per<br />
attribuire ad essi un grande valore in termini<br />
di immagine e di comunicazione.<br />
Delle manifestazioni che in passato hanno<br />
coinvolto monumenti o spazi della città<br />
rimane la curiosa documentazione iconografica<br />
e sicuramente il vantaggio dei<br />
risultati della sperimentazione qualunque<br />
ne sia il giudizio, perché costituiscono testimonianze<br />
reali e analizzabili criticamente.<br />
Del resto, quando sia possibile<br />
escludere qualunque rischio di deterioramento,<br />
appare difficile che il coinvolgimento<br />
per un tempo assolutamente breve<br />
rispetto alla lunghezza della loro vita, in<br />
eventi effimeri, possa realmente portare<br />
detrimento a spazi monumentali, in eventi<br />
che per contro ne consentono una rivisitazione<br />
visiva e psicologica.<br />
Altro aspetto di carattere espositivo in questo<br />
caso dotato di forte connotazione promozionale<br />
e pubblicitaria è costituito dalla<br />
”mitigazione d’impatto”, una suggestiva<br />
categoria della comunicazione urbana.<br />
32<br />
52/04<br />
Questa prassi recentemente ha vissuto una<br />
stagione di positivo sviluppo grazie al contributo<br />
crescente degli sponsor che abbinano<br />
al recupero dell’opera, la promozione<br />
della propria immagine. Il restauro di un<br />
edificio, specie se di pregio, o addirittura di<br />
un monumento o di un sito archeologico,<br />
consente sicuramente il coinvolgimento di<br />
sponsor. Ma anche quando la costruzione<br />
non ha altro pregio di quello di trovarsi in<br />
un’area centrale o fortemente interessata<br />
da flussi di traffico è possibile durante la<br />
sua ristrutturazione utilizzare l’involucro<br />
di protezione per anticipare i risultati del<br />
restauro e contemporaneamente veicolare<br />
messaggi pubblicitari. Si attua in questo<br />
modo un ciclo virtuoso che favorisce il decoro<br />
urbano in corso d’opera, crea una<br />
suggestione visiva dovuta al cambiamento<br />
temporaneo dei luoghi rinnovandone l’interesse<br />
e consente di abbattere i costi del rifacimento<br />
delle facciate aumentandone di<br />
conseguenza il numero e la frequenza.<br />
Infine l’effimero si manifesta nella sua forma<br />
più estrema creando inusitati punti di<br />
vista con una città vista dall’alto e per pochi<br />
costosi minuti dall’Ottavo Colle. Nome<br />
dell’aerostato, il pallone frenato che da<br />
Villa Borghese, in prossimità di Porta Pinciana,<br />
consente un panorama dell’urbano<br />
da un punto fisso e mobile, reale ma contemporaneamente<br />
transitorio.<br />
• 1984, intervento temporaneo sul Colosseo<br />
effettuato in occasione della mostra ”L’economia<br />
italiana tra le due guerre 1919/1932”. La<br />
struttura, percorribile dal pubblico fino all’ultimo<br />
livello, consentiva scorci visivi inusitati del<br />
monumento e dell’area circostante.<br />
L’esigenza di comunicare in modo rapido,<br />
accattivante ed incisivo un evento, sia esso<br />
in corso o in programmazione, trasforma<br />
spesso gli spazi urbani e ancor più visibilmente<br />
gli spazi della città storica, in<br />
modo radicale. La trasformazione modifica<br />
lo spazio cambiando le relazioni sia tra<br />
le quinte e i differenti piani di calpestio,<br />
sia le quinte stesse con allestimenti differenti<br />
per proporzioni, dimensioni, forme<br />
e colori. Strani oggetti e segni compaiono<br />
tra le facciate e nello spazio cittadino che<br />
catturano l’attenzione. Essi rappresentano<br />
il nostro “spirito del tempo” spesso con<br />
pari massività e immediatezza dell’architettura<br />
stessa. Suggeriscono comportamenti<br />
e ci spingono ad una interpretazione<br />
diversa dei luoghi antichi, ma anche di<br />
quelli contemporanei consolidati.<br />
Si individuano nuove possibilità di interpretare<br />
la città, che al pari di tutte le altre<br />
manifestazioni dell’uomo, è viva, in continua<br />
mutazione e risulta refrattaria ad<br />
ogni tentativo di sclerotizzazione.