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FORMAZIONE<br />

40<br />

Quando<br />

l’Università<br />

colloquia<br />

con il mondo<br />

del lavoro<br />

Cristina Benedetti<br />

Organizzato dalla Facoltà di<br />

Architettura “Valle Giulia” il<br />

Master “Progettazione<br />

Ambientale, uso delle risorse<br />

rinnovabili in architettura” si<br />

proponeva obiettivi di tipo<br />

didattico, formativo ed<br />

occupazionale. Tutti centrati<br />

alla luce dei risultati della<br />

prima edizione 2003-2004,<br />

conclusasi con uno “stage<br />

formativo” presso Enti e<br />

Società che, in alcuni casi, ha<br />

dato avvio ad un rapporto di<br />

lavoro continuativo presso le<br />

Aziende coinvolte<br />

nell’iniziativa.<br />

46/03<br />

costruttiva ha sempre impegnato<br />

un ingente quantitativo di ri-<br />

L’attività<br />

sorse, di carattere fisico-materiale e di<br />

carattere energetico e le risorse, di entrambi i<br />

tipi, possono essere esauribili o rinnovabili.<br />

Data la rilevante entità quantitativa dell’attività<br />

edilizia è facile rilevare come in un tempo<br />

relativamente breve si potrebbe giungere<br />

al depauperamento ed infine all’esaurimento<br />

di molte delle risorse disponibili.<br />

In verità, la consapevolezza della necessità di<br />

ridurre consumi, inquinamento, emissioni<br />

nocive, oltre che di contenere lo spreco di risorse,<br />

materie prime e seconde, è ormai entrata<br />

nella coscienza di progettisti e amministratori<br />

ed in questa logica si dovrebbero<br />

considerare in modo più articolato i rapporti<br />

fra l’edificio e il contesto dei fattori climatici,<br />

fisici ed antropici, considerando l’edifi-<br />

cio quale “organismo vivente” configurato<br />

in maniera diversa in certi suoi aspetti, nelle<br />

varie stagioni e nelle varie ore del giorno e<br />

della notte.<br />

L’attenzione deve perciò essere posta non<br />

soltanto al singolo edificio o all’intero insediamento<br />

urbano, ma anche all’intorno<br />

topografico e geografico, alla sua morfologia,<br />

ai “materiali” che lo caratterizzano, ivi<br />

compresa la vegetazione. Quindi, per un<br />

orientamento con tali caratteristiche,<br />

occorre una specifica cultura progettuale,<br />

che tenga conto del patrimonio delle risor-<br />

se disponibili e dei processi tecnologici che<br />

concorrono nel progetto architettonico per<br />

dare luogo all’habitat quotidiano.<br />

Concetto base di questo orientamento è la<br />

consapevolezza che la progettazione ambientale<br />

non può essere considerata una<br />

branca a sé stante della progettazione, ma<br />

che la sua caratteristica consiste nell’applicazione<br />

di un corretto ed approfondito ap-<br />

proccio conoscitivo delle risorse e delle tecnologie.<br />

A tale proposito occorre rilevare anche come<br />

“risorse” e “tecnologie” non possono essere<br />

considerate separatamente, ma che esse<br />

costituiscono un vero e proprio “sistema” di<br />

relazioni, la cui natura deve essere approfondita<br />

in senso tecnico ed epistemologico.<br />

In questa ottica la Facoltà di Architettura<br />

In questa pagina:<br />

• “Modulo legno” presso l’Azienda Mattarei<br />

a Verona

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