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LETTERE 2006 03.pdf - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Università ...

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ISIDORO ANNINO, YANNICK HAINAUT<br />

Cattedra <strong>di</strong> Igiene<br />

<strong>Università</strong> Politecnica delle Marche<br />

Il counselling applicato<br />

all’educazione sanitaria<br />

La linea strategica in<strong>di</strong>viduata dall’Organizzazione<br />

Mon<strong>di</strong>ale della Sanità (OMS) per il raggiungimento<br />

dell’obiettivo <strong>di</strong> politica sanitaria e sociale “Salute<br />

per tutti nell’anno 2000”, data successivamente<br />

aggiornata al 2020, trova i suoi fondamenti nella promozione<br />

della salute, definita dal Glossario dell’OMS<br />

come “il processo che conferisce alle persone la<br />

capacità <strong>di</strong> aumentare e migliorare il controllo sulla<br />

propria salute”.<br />

Le attività legate alla promozione della salute si<br />

fondano prevalentemente su azioni <strong>di</strong> tipo intersettoriale,<br />

che vedono impegnati più soggetti e <strong>di</strong>versificati<br />

ambiti istituzionali; e sul ruolo centrale della persona,<br />

della comunità, della popolazione, nel loro complesso<br />

biologico e relazionale, nei confronti dell’ambiente<br />

fisico e sociale.<br />

In queste strategie <strong>di</strong> politica sanitaria, il coinvolgimento<br />

e la partecipazione si <strong>di</strong>mostrano elementi<br />

portanti dell’intero processo, e con esse la comunicazione<br />

deve essere considerata una vera e propria<br />

necessità operativa. L’educazione alla salute, che<br />

come l’educazione sanitaria è uno strumento della<br />

prevenzione utilizzato per rafforzare nella comunità il<br />

senso della partecipazione, secondo il Glossario<br />

dell’OMS “comprende tutte le occasioni <strong>di</strong> comunicazione<br />

<strong>di</strong>segnate per migliorare le conoscenze e per<br />

sviluppare capacità nella vita in modo da contribuire<br />

alla salute in<strong>di</strong>viduale e collettiva”.<br />

Già il Piano Sanitario Nazionale 1998-2000 aveva<br />

assunto, tra l’altro, l’impegno <strong>di</strong> “favorire comportamenti<br />

e stili <strong>di</strong> vita per la salute” e, basandosi su<br />

interventi <strong>di</strong> prevenzione ed educazione alla salute,<br />

aveva proposto <strong>di</strong> promuovere l’adozione <strong>di</strong> comportamenti<br />

e <strong>di</strong> stili <strong>di</strong> vita in grado <strong>di</strong> favorire la salute<br />

e <strong>di</strong> sostenere la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong><br />

riduzione dei fattori <strong>di</strong> rischio e dei comportamenti<br />

in<strong>di</strong>viduali che favoriscono l’insorgenza delle patologie.<br />

In tal senso il coinvolgimento del citta<strong>di</strong>no-utente<br />

in un processo che punti a rafforzare la sua “autonomia<br />

decisionale” deve basarsi sulla promozione <strong>di</strong><br />

efficaci campagne informative, che puntino al cam-<br />

CORSI MONOGRAFICI<br />

27<br />

biamento <strong>di</strong> stili <strong>di</strong> vita non conformi alla salute.<br />

Infatti, come giustamente sostenuto da vari autori, la<br />

salute è essenzialmente informazione. Una corretta<br />

informazione può consentire al citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> migliorare<br />

la gestione della propria salute e <strong>di</strong> garantirsi un’utilizzazione<br />

ed un accesso più razionali alle prestazioni<br />

ed alle cure.<br />

Esaminando il rapporto tra mezzi <strong>di</strong> informazione e<br />

promozione della salute, l’Organizzazione Mon<strong>di</strong>ale<br />

della Sanità evidenzia che un’efficace strategia informativa<br />

legata alla prevenzione ed alla promozione<br />

della salute deve prevedere azioni legate alla comunicazione.<br />

La comunicazione deve tendere ad integrare<br />

la formulazione dei messaggi e l’attuazione dei<br />

programmi me<strong>di</strong>ante un coinvolgimento, il più<br />

possibile <strong>di</strong>retto. In particolare deve rimuovere gli<br />

ostacoli psicologici, sociali e pratici che possono sorgere<br />

e valutare le possibilità applicative per il raggiungimento<br />

degli obiettivi. La comunicazione <strong>di</strong><br />

gruppo, con le <strong>di</strong>namiche emotive che le sono proprie<br />

e che inevitabilmente si vengono a creare, è quella<br />

più adatta a mo<strong>di</strong>ficare i comportamenti e gli atteggiamenti.<br />

Nel suo lavoro “La prevenzione come ricerca culturale<br />

e partecipazione”, Floris 1 , da una serie d’osservazioni,<br />

invita a concepire la prevenzione come<br />

“accompagnamento del ricercare” nuovi stili e<br />

modelli <strong>di</strong> vita. Tale valutazione trova un fondamento<br />

a partire da una comunità <strong>di</strong> prevenzione-ricerca<br />

sociale, culturale e politica, orientata alla sperimentazione<br />

<strong>di</strong> nuovi legami <strong>di</strong> appartenenza, a forme <strong>di</strong><br />

conservazione, <strong>di</strong>alogo, argomentazione critica e<br />

meta-comunicazione e all’esercizio <strong>di</strong> auto-organizzazione.<br />

Tali percorsi <strong>di</strong> prevenzione/partecipazione<br />

si realizzano poi nel valorizzare il ruolo e il gusto della<br />

quoti<strong>di</strong>anità, nell’esplorare contesti altri da quelli<br />

quoti<strong>di</strong>ani, nel promuovere la cura dell’altro da sé,<br />

nel costruire la gruppalità e nell’incentivare la capacità<br />

<strong>di</strong> auto-organizzarsi per affrontare problematiche<br />

comuni.<br />

Dall’analisi della letteratura sui programmi <strong>di</strong> educazione<br />

sanitaria che sembrano più efficaci, ad esem-<br />

1 Il fatto è rappresen Floris F., "La prevenzione come ricerca culturale<br />

e partecipazione" in Animazione Sociale, aprile 2003.

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