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LETTERE 2006 03.pdf - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Università ...

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ack negativo. 30 Dopo BDL i recettori µOR sono gli unici<br />

dei tre la cui espressione è downregolata, e ciò è dunque<br />

altamente suggestivo del fatto che questo recettore è<br />

quello maggiormente attivato in corso <strong>di</strong> colestasi.<br />

Queste osservazioni sono in accordo con quanto mostrato<br />

precedentemente nel sistema nervoso centrale, dove<br />

l’aumento della neutrasmissione oppioidergica è associata<br />

con una downregulazione dell’espressione del<br />

recettore µOR in corso <strong>di</strong> colestasi 9 . Inoltre, questi dati<br />

in<strong>di</strong>cano che i pepti<strong>di</strong> oppioi<strong>di</strong> endogeni molto probabil-<br />

DIGNITÀ DI STAMPA<br />

Fig. 7 - Effetto del blocco dei recettori degli oppioi<strong>di</strong> sulla proliferazioni, in vivo<br />

ed in vitro, dei colangiociti.<br />

40<br />

mente esercitano i loro effetti nei colangiociti per via<br />

autocrina/paracrina, similmente a quanto osservato per<br />

l’ormone neurendocrino serotonina. I pepti<strong>di</strong> oppioi<strong>di</strong><br />

endogeni posso arrivare ai colangiociti attraverso <strong>di</strong>verse<br />

vie: dalla circolazione sanguigna 11 o possono essere<br />

rilasciati localmente dalle terminazioni nervose. 31<br />

Tuttavia, Nora Bergasa ha elegantemente <strong>di</strong>mostrato<br />

che in corso <strong>di</strong> colestasi sia umana che sperimentale l’epitelio<br />

biliare esprime l’mRNA per i pepti<strong>di</strong> oppioi<strong>di</strong>, la<br />

met-enkephalin in particolare 10 , suggerendo dunque che<br />

i colangiociti sono capaci <strong>di</strong> sintetizzare essi<br />

stessi tali pepti<strong>di</strong>. Queste scoperte sono confermate<br />

da questo stu<strong>di</strong>o, dal momento che l’antagonista<br />

dei recettori oppioi<strong>di</strong>, il naloxone,<br />

aumenta effettivamente la proliferazione <strong>di</strong><br />

colonie pure <strong>di</strong> colangiociti BDL, una con<strong>di</strong>zione<br />

nella quale il contributo <strong>di</strong> pepti<strong>di</strong> oppioi<strong>di</strong><br />

può originare unicamente dai colangiociti stessi<br />

18 . Se lo stu<strong>di</strong>o in vivo non esclude il possibile<br />

ruolo dei pepti<strong>di</strong> oppioi<strong>di</strong> endogeni <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferente<br />

origine, i nostri dati sono però fortemente<br />

in<strong>di</strong>cativi per la partecipazione degli oppioi<strong>di</strong><br />

endogeni al loop autocrino/paracrino <strong>di</strong> pepti<strong>di</strong><br />

liberati dai colangiociti in corso <strong>di</strong> colestasi per<br />

limitare l’eccessiva crescita dell’albero biliare.<br />

In particolare, abbiamo osservato che i pepti<strong>di</strong><br />

oppioi<strong>di</strong> endogeni sono verosimilmente<br />

secreti in maniera autocrina/paracrina per inibire,<br />

tramite l’interazione con il recettore δOR, la<br />

crescita eccessiva dei colangiociti in risposta<br />

alla colestasi cronica. I dati <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o<br />

aprono dunque nuove prospettive per la comprensione<br />

della fisiopatologia della colestasi<br />

cronica. Alla luce <strong>di</strong> questi risultati, infatti, si<br />

può proporre l’ipotesi che l’aumento dell’attività<br />

del sistema oppioidergico già descritto in<br />

corso <strong>di</strong> colestasi può avere l’obiettivo teleologico<br />

primario <strong>di</strong> contrapporsi alla crescita<br />

eccessiva dell’albero biliare. Questo stu<strong>di</strong>o evidenzia<br />

anche gli effetti <strong>di</strong>fferenziali della modulazione<br />

farmacologia della crescita dei colangiociti<br />

da parte degli agonisti dei recettori<br />

oppioi<strong>di</strong>, osservazione che può aprire alternative<br />

per la terapia me<strong>di</strong>ca o per la prevenzione<br />

delle colangiopatie o del colangiocarcinoma.

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