LETTERE 2006 03.pdf - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Università ...
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ficativa riduzione dell’attività<br />
funzionale dei colangiociti, cioè<br />
la risposta alla secretina sia del<br />
flusso biliare, che della secrezione<br />
<strong>di</strong> bicarbonato che della<br />
sintesi intracellulare <strong>di</strong> cAMP<br />
(Fig. 6). Similmente a quanto<br />
osservato in vitro, la somministrazione<br />
cronica in vivo dell’agonista<br />
selettivo del µOR non<br />
aveva <strong>di</strong>minuito, ma piuttosto<br />
aumentato, la massa biliare nei<br />
ratti BDL, mantenendo la risposta<br />
funzionale alla colestasi<br />
(Fig. 6). Dunque sia gli stu<strong>di</strong> in<br />
vitro che in vivo <strong>di</strong>mostrano<br />
che, nei colangiociti, due recettori<br />
classici degli oppioi<strong>di</strong> possono<br />
modulare la proliferazione<br />
cellulare (cioè il δOR ed il<br />
µOR), uno, però, con effetti<br />
opposti rispetto all’altro. L’ultima fase del nostro stu<strong>di</strong>o è<br />
stato perciò quella <strong>di</strong> verificare quale tra i due è quello principalmente<br />
coinvolto nella fisiopatologia della colestasi. Per<br />
rispondere a quest’ultima domanda abbiamo somministrato<br />
ai ratti BDL l’inibitore generico dei recettori degli oppioi-<br />
REGOLAZIONE OPPIOIDERGICA<br />
Fig. 6a - Effetto dell’attivazione in vivo del recettore δOR su proliferazione ed attività funzionale dei<br />
colangiociti in corso <strong>di</strong> colestasi.<br />
Fig. 6b - Effetto dell’attivazione in vivo del recettore δOR su proliferazione ed attività funzionale dei<br />
colangiociti in corso <strong>di</strong> colestasi.<br />
39<br />
<strong>di</strong>, il naloxone. 21 Ciò risultava in un’ulteriore incremento<br />
della crescita dell’albero biliare in corso <strong>di</strong> colestati.<br />
Similmente, l’incubazione in vitro dei colangiociti purificati<br />
dai ratti BDL con il naloxone provova un significativo<br />
aumento della proliferazione cellulare. (Fig. 7) Questi dati<br />
quin<strong>di</strong> suggeriscono che in<br />
corso <strong>di</strong> colestasi i pepti<strong>di</strong><br />
oppioi<strong>di</strong> endogeni interagiscono<br />
per lo più con il recettore<br />
δOR, determinando così un<br />
effetto antiproliferativo, dal<br />
momento che quando l’azione<br />
dei pepti<strong>di</strong> oppioi<strong>di</strong> endogeni è<br />
bloccata dall’antogonista<br />
recettoriale il risultato finale è<br />
un’aumento della proliferazione<br />
cellulare. Questa ipotesi è<br />
anche confermata in<strong>di</strong>rettamente<br />
dai cambiamenti dell’espressione<br />
dei recettori degli<br />
oppioi<strong>di</strong> dopo BDL (Fig. 1).<br />
Quando tali recettori interagiscono<br />
con i ligan<strong>di</strong>, vengono<br />
internalizzati e degradati, con<br />
una sorta <strong>di</strong> controllo a feed-