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quanto là dove chiama trista-selva Firenze, e
s'avventa contro le ieslie fiesólane, e fa correre
Arno tra^orfii, lotoli, lupi, volpi. ìiiè solo
,iì ladro Vanni Fucci'è bestia, ma bestia il re
di Cipro; e'duè iestie van sotto uìia pelle; e
tanti che si tétigono al mondo gran re, sta/rwnno
nome porci in trago, e altri assai son peggio
che porci (1).
Non dico che siano un fiore di civiltà queste
coso; ma dico che Dante così biasimava que'
fatti che a lui, non che incivili, parevano insociali.
E de'partigiani suoi stessi e compagni
nell'esilio, egli adopera questa stessa parola'
bestialità. E con le imagini contrario adombra
ir concetto medesimo, là dove chiama sè-undolco
fico, che non -^xiò fruttare tra' sorH; cioè;
che il sentimento eh' era in lui della vera -civiltà,
coltivata dalla giustizia, non poteva convenire
con anime nutrite di passioni selvagge.
Al verso notabile dell'Inferno Lasc-io lo -féle e
'00 pe' dolci pomi, corrispondono gli altri del
Purgatorio: Quel 'dolce pome, che per tanti
rami Cercando va la cura de" mortali. Oggi
porrà in pace le tue fami; ov' è chiaro in-
([] Inf. XI, VI. Purg. IT, xn. Inf. xv. Purg. xiv. Inf, xxiv.