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peccati (1). Così nel monte del Purgatorio i più
lontani dal cielo, e però i più abbisognanti
d'espiazione, sono i superbi, tra'quali Dante
assegna un luogo a se stesso, e ci colloca un
suo bisavo che c'ebbe a stare più di cent'anni,
sotto quel peso grave più che giogo il quale
fa parer somiglianti le figure umane a cariatidi
portanti gran mole d'edifìzio sopi'a sÒ'. All'incontro
, i peccati di senso, purgansi più presso
al cielo ; e, giunto B,, Dante non ha che a attraversare
la fiammaper vedere la sua Beatrice. Ciò
corrisponde al luogo ' che nell'Inferno e assegnato
ai peccatori carnali, più lontani di tutti
gli altri da Satana e da'suoi diacci; non però
meno agitati da una bufera che mugghia come
mare in tempesta, e andanti nell'aria tenebrosa
come nel verno gran branchi di storni (2). E siccome
in Inferno dopo lussuria viene gola, così
sul monte; e qui e là, dopo gola avarizia, e
prodigalità a fronte d'essa. A ehi domandasse
perchè e nell'un regno e nell'altro l'avarizia
sia posta più su dell'accidia, .perchè Dante stimasse
l'accidia più grave colpa; potrohbesi rispondere
che il tedio del bene vero a lui pareva
(11 Par. XM'in. Inf. xi, vm. Pjr. ^vsiit.