;.. 4^ ;^v- - JScholarship - Johns Hopkins University

le prime ideo sono innate, ma la potenza dell'intonderle
(e questo conciliasi col principio rosminiano);
non innato l'amore d'oggetti determinati,
ma la potenza d'amare; e queste è nell'anima
istinto, come nell'ape di cogliere il micie
da'fiori. Tale affetto, d'istinto non si può ancora
chiamare amore ; tale voglia del bene in
genere, ancora non è volontà : e però non ci ha
luogo meiito né demerito. Ma questa vaglia, ,
nell'anima che è semplice ed una, non può essere
cosa divisa dalla libera volontà; non possono
l'istinto e il libero arbitrio essere naturalmente
tra sé ripug-nanti. Or com'è che a quella
voglia si raccoglie, cioè si concilia-ed unifica,
la libera elezione? Siccome innato è l'istinto
dell'amare il bene, così innata è la potenza dell'attendere
agli oggetti, per conoscere il bene
e il grado di quello; potenza detta dal poeta
virtìi che consiglia. Se questa non fosse così
- concreata com.p l'istinto, se sopravvenisse in un
tempo della vita intellettuale e morale ; ne seguirebbero
più assurdi ; che un'anima verrebbe quasi
sovrapposta all'altra; che la facoltà più essenziale
sarebbe posteriore-, come se fosse un mero
accidente; che, per un corto tempo del vivere,
l'uomo non sarebbe uomo. Ma, siccome iu quel
primo germe d'istinto è insieme la facoltà del-