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NUOYI STUDI SU DANTE Niccolò TOMMASEO TOniSO, 1865 OIJ.EGrO DEGLI ARTIGIANI
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Page 7: NUOVI STUDI SU DANTE
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Page 13 and 14: che dar pane apià cenliìiaia di p
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Page 34 and 35: 14 Francesca lo faceva tristo e pio
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Page 42 and 43: 22 lascivie del vivere, Che 1' avar
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Page 46 and 47: 26 forma di rosa candida, immensa n
Page 48 and 49: poema del Tasso, e quel dello stess
Page 50 and 51: le prime ideo sono innate, ma la po
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Page 54 and 55: no, come nella mistica vamvus JaecM
Page 56 and 57: afure intelligenti (1). Altrove anc
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ch'essa anima è sempre bramosa di
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si svolge e svolge il pensiero. Que
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cose nuove (1). Quest'ultùna è al
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44 un nuovo spirito ripieno di virt
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vano però nel vero, credendone la
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E notisi che qui usa iniziare, cosi
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50 come ora dicono, l'apprezzamento
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52 mente'applicata al gran corpo o
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LA PENA NEL CONCETTO DI DANTE (D- L
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Le idee di penitenza e di pena e di
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58 giustìzia cbe punisce il male e
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60 bolo convenire, includendo le id
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C2 da Dante colle mani unghiate, a
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in un altro il suo esiglio (1), dov
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) attraversai'c un sentiero di fiam
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valore di parecchi argomenti. Briga
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parola che; non so se befia nella l
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72 è ammirazione del piinito o stu
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74 quel sangue, sempre vivo come lo
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DELLA SECONDA MORTE A MONSIGNORE JA
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furore s'era colle bende regali str
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cruàele tormento di quel che patis
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sbuffa contro fi buon sacerdote il
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84 delle cose; perchè a questa man
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prietà, le ambiguità, gli strampa
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la morto dell'anima è il rimanere
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90 con altra locuzione, egli che, a
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92 sanità morta di lui medesimo, e
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94 con stufa, e con minaccia di leg
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magnam misericordiam tuam (1); a si
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mi pare che convenientemente diping
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Per ritornare all'imagìne di cui s
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102 disgraziato, il Creatore cerca
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104 condo r indole e i bisogni defi
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sava alle semplici parole di Matteo
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108 aveva fi Poeta appreso dalla -B
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vasi finalmente notare, aproposito
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112 SiS tegmine lyncis (1), al vers
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114 notato, e come nel canto second
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116 tro passo citato dal vigilante
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118 quant' è neUe cose d'archeolog
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INTENDIMENTO MORALE DEL POEMA Se i
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COME DANTE SENTISSE LA BELLEZZA DEL
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124 esce in un lungo quasi sermone
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126 n poeta, che pur si gloria dell
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DI COSE CIVILI E STORICHE
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i:j2 ammaestramenti ; e da ultimo,
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I. DANTE E SORDELLO A discorrere al
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13S turi studii e dalla più matura
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138 per correggere un solo do' nost
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140 le parole-del suo amoroso dolor
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142 a solo ìl pofitico; qual fece
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144 acerba; cbe, per avere e prìnc
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146 chiederne conto, con atto non t
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contro 1' odio che lacera gfi Itali
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150 taluni defi'impero Britannico,
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IM •alla mento, o si venissero co
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154 questo luogo egli intende chiam
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, 156 sperare che lo dica a ironia,
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II. Avevamo lasciato Timpcratore di
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160 gioventù, ghibellino poi-, e d
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162 concordando, senza saperlo, al
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164 stesso, ond'è come dire monte
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166 non si aspettare. Voi sapete ,e
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la donna amata sua dolce nemica, e
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in Dante è dolore che trafiggendo
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172 c i confini de' luoghi son dise
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174 mali scelgano cibi appropriati
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176 verso e col suono e quasi col s
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178 nefie altre pene, in questa irr
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m. DANTE E IL S. LA INCARTINE ^'s E
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182 Bcana portano cospicue conformi
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184 C'è de'poppli, e degli uomini,
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l'umana infermità, ha fede insieme
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Furialo e Niso fatti dal canto dì
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190 care che le due vittime fanno i
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192 rane messer Sani" Antonio.'E a.
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194 vidia si che già i-rabocca il
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190 dice che nel giro degli invidi
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uon senso, a deprimere Dante; quasi
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200 non sarebbe illecito domandargl
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202 sempre, perda perciò dcU'intri
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204 d'uomo stampate neU'ai'cna o ne
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né mai letto l'Inferno dì Virgili
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quand'egli era altro, o gli scritti
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210 so è che-,Ì3pìra la bella co
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2l2 per armarsi afia guerra defia p
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214 tedesco, o da qualche dialetto,
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21& defia parola si conforma all'ab
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218 chi imitar la natura. Materialm
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IL SIG. LAMARTINE, K FRANCESCA DA R
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2S2 possibile che tal poeta qual'è
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224 nier pus de doulcur ! Qui lo sb
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icchezza sì fossero contentati, e
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l'amore, e a'suoì frutti attossica
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230 Parlare e lagrwnar mi ve&ì'ai
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232 les gcux. Non ci cadeva l'eccli
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234 probus, et duris urgens in rebu
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ciotto, e afia fermezza con la qual
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ministra e' mezzana alla grazia. Qu
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240 gentile la donna dì Rimini in
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242 dove si parfi di bacì. Nel mi
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la, comparazione non è ne attìora
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S. Lamartine frantende e fi poeta,
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samente una punizione di più: che
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da cosa nessuna; e, così stando pe
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252 farsene fomite. Quell'uffizio c
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254 done la cagione, si sente rispo
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256 dice Bompficcmente Colui o Cost
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258 quant'hanno di troppo severo le
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260 e dal comento, profisso invero,
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cato nel ventinovesimo del Purgator
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264 guelfa e ghibellina sorte allor
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266 scisse dì cielo voce di rammar
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cando,co?ìie bestia che si liscia
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'270 conversion....' (1) I quali ri
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272 loro essenza punto, i suoi in q
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274 rimarrebbe illecito credere che
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276 me e l'istinto dinon so che pi
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DI VARI LUOGHI DEL POEMA E DI ALTRI
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282 mina Gregorio VII ( non nomina
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284 provano e il suo poema e le mem
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28G il Pudore personificato in Oraz
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adice germanica poteva non essere i
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290 Se fosse amico Nostro oiialperv
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992 delle imagini e de' concetti. Q
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291 retrahiique pedem magis unda re
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296 congiunte che quelle di fermezz
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298 inno della Chiesa: Ad fi/rmandu
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300 sialiliter credere. E Albertano
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manem nequam Accedei homo ad cor al
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304 gisti: corpore stetisii, animo
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306 nec apertis pectoribus liaurimu
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e. Al guardare in alto, al riprende
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310 detto a Mosè, Gesù ci ammonis
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312 sdrucciolevole periscono, se da
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314 te nostri judicìi spatulas, e
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PREG. SIG. FANFANI Non è punto spi
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318 fare dantesco, né pur s' addic
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0 distribuirle secondo le patrie o
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322 può aver fatto intendere a Dan
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324 Transuntivo, non lo intenderei
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;Ì26 del dividere, lo comprova, pe
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senza autorità dilezione, muterei
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AL S. M.4RCH. LGEENZO PARETO Il vol
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«o mtiore il lembo: e ne chieggo u
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334 molti ne possano intendere qual
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egli s' approssima afia soavità d
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338 giungere a tante idee tanti aff
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340 raffrontare tra loro, pur le lo
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l'ingegno e il suo uso, la scienza
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344 fi verso sciolto? Ma io vi cons
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AL MEDESIMO Dì Dante amerei che pr
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MODO DI CELEBEARE CENTENARIO DI DAN
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che saprete certemente da voi stess
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3.52 Io navigante e volante (1) ; e
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354 ghi non musicabili, non vi pare
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AL MEDESIMO Il Pacìni ha fatto una
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358 Quo' passi di Dante, studiati c
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con quefia disposizione d'animo che
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ALTRI MODI DI CELEBRARE LA MEMORIA
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APPENDICE
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no al sepolcro delle care mogli per
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370 diletta e venerata sua moglie,
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372 E quand'io aggiungo queste terz
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Che dalle morte genti Sgorga profon
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GIOVANNA MANNELLI GALILEI Accennasi
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378 Di tua virtù l'esempio;- I nos
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VEllSIONE LATINA DEL I CANTO DI DAN
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S82 Dixì Anchisiadem, Troja qui, f
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DAL V DELL'INFERNO MU VERSIONE LATI
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Tunc iste, referna mecum vertigine
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syncri, F. HorotiO, G. lama . . . P
Page 414:
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