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a volontà e la spontànea fede v'aggiungono.
Che il Paradiso si termini néìl'Anwr die muove
il sole e VaMre stelle, non è tanto notabile,
quanto, che alla porta d'Inferno sia scritto iì
primo Amore (i). E quello che nell'undecime della
prima cantica accennasi, è svolto poi nel diciassettesimo
della seconda, dove sull'amore è fondata
la dottrina del merito e del d^erito e
della espiazione. Di questo egli rende ragione
nel diciottesimo; e poi la ripiglia nel primo
della cantica terza, ove riduce ad amore non
solo gh fiffetti dell'uo,mo''e degli spiriti intelligenti,
ma le tendenze degli enti tiitti; di che
dava un cenno nel duodecimo dell'Inferno.
Ai delirii colpevoli dell'amore e'- concede;
come a men rei (se con altre colpe non si riritreccino),
il luogo più lontano dal ghiaccio e
dal re delle tenebro; e a coloro che di tali
peccati si pentirono in tempo, assegna nel cielo
sede più alta che alle donne le quali, tratte a
forza dal chiostro per maritarsi; non fecero tutto
il possibile per rimanere o per rientrarvi, e
cedettero, quantunque dolenti (2). Tanta severità
del poeta era un onore reso alla potenza del-
(1) Int. li. Piir.
(2) Ini. V. Pai-, i