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Etruschi - Segnietruschi.it

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27<br />

minciare a inacidire), mescolatela con<br />

un po’ di farina, fatene un panetto e lasciatela<br />

riposare tutta una notte, coperta<br />

con un telo e in luogo riparato.<br />

Impastate farina e pasta acida, aggiungendo<br />

il liev<strong>it</strong>o di birra e l’acqua;<br />

spianate un poco la pasta, mettetevi<br />

sopra le olive ed impastate come per<br />

fare un rotolo; lasciate liev<strong>it</strong>are 1<br />

ora/1ora e 15 minuti e infornate per<br />

35/40 minuti a 220°, eventualmente<br />

abbassando la temperatura del forno a<br />

190-200° a metà cottura: la cottura è<br />

una fase delicata perché dipende dal<br />

tipo di forno e dall’esperienza del cuoco<br />

che giudica anche dal colore della<br />

superficie del pane.<br />

■ La ricetta è dei Fratelli Cruciani,<br />

fornai dell’Antico Molino di Azzano<br />

presso Campello sul Cl<strong>it</strong>unno, il cui<br />

pane ha un gusto particolare e si<br />

mantiene anche per una settimana,<br />

perché preparato con farina macinata<br />

da loro, di grano coltivato nelle loro<br />

terre e cotto nel forno a legna tradizionale.<br />

La cottura nel forno a legna<br />

prevede una procedura, ovviamente,<br />

del tutto diversa da quella più sopra<br />

indicata: il pane viene infornato dopo<br />

che il forno è stato infuocato con le<br />

fascine e ripul<strong>it</strong>o dalla brace; in questa<br />

fase la temperatura all’interno del<br />

forno è di circa 400° ma cala rapidamente<br />

proprio a causa dell’introduzione<br />

dei pani (da 100 a 120 per infornata),<br />

si mantiene sui 300° per le<br />

prime ore e poi comunque a un calore<br />

tale da permettere la cottura di dolci<br />

e biscotti durante il giorno, operazione,<br />

quest’ultima, che compete alle<br />

donne.<br />

Pagnottelle al farro<br />

300 g di farina di farro; 150 g di<br />

farina 0; 100 di farina integrale;<br />

30 g di liev<strong>it</strong>o di birra; 100 ml di olio<br />

extravergine d’oliva; acqua; 3 prese<br />

di sale<br />

Versate sulla spianatoia le farine ed<br />

amalgamatele col liev<strong>it</strong>o sciolto in una<br />

tazza d’acqua tiepida e tutti gli altri ingredienti;<br />

lavorate a lungo ed energicamente,<br />

copr<strong>it</strong>e e fate riposare per circa<br />

2 ore. Formate delle pagnottelle e fatele<br />

liev<strong>it</strong>are ancora una mezz’oretta; infornatele<br />

a 190° per circa 40/50 minuti.<br />

■ Ricetta di Tina Pulcinelli di C<strong>it</strong>tà di<br />

Castello. Il farro, da cui deriva la stessa<br />

parola farina, pare fosse già coltivato<br />

in Medio Oriente ed Eg<strong>it</strong>to intorno al<br />

7000 a.C. e dal 3000 circa anche dai<br />

Greci, cui si deve, secondo alcuni studiosi,<br />

l’introduzione nella nostra penisola,<br />

attraverso la mediazione degli<br />

<strong>Etruschi</strong>, che lo utilizzarono per polente<br />

e focacce azzime, mentre i Romani<br />

ne fecero anche pani liev<strong>it</strong>ati. Secondo<br />

altri – tra cui Salvatore Pezzella – gli<br />

<strong>Etruschi</strong> non hanno importato questo<br />

cereale né dalla Grecia né dall’Asia Minore<br />

e neppure dalla Sicilia perché autoctono<br />

in ben quattro qual<strong>it</strong>à 67.<br />

Brustengolo di Amelia<br />

400 g di farina di granoturco; 100 g<br />

di zucchero; 1 pizzico di sale; 100 g<br />

di fichi secchi; 1/2 bicchiere di olio<br />

d’oliva; 150 g di uvetta sultanina;<br />

2 mele<br />

Portate ad ebollizione una pentola d’acqua<br />

salata e versatevi la farina come<br />

67 Pezzella, 1989, pp. 104-105.

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