Legumi - Slow Food
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La biodiversità italiana<br />
Tentare una classificazione di tutte le varietà presenti in com-<br />
mercio sarebbe complicato. Di norma, i ceci sono classificati<br />
come afferenti a due gruppi, il kabuli che presenta semi chiari,<br />
grandi, a forma di testa di ariete, e il desi, più piccolo e di colore<br />
scuro. I più diffusi e generalmente più appetibili sono quelli<br />
del primo gruppo. Il mercato offre per lo più prodotti importati,<br />
ma in realtà il cece è una coltivazione tipica della tradizione<br />
contadina del nostro Paese. Molte delle cultivar italiane sono<br />
state inserite nella lista dei prodotti tradizionali, generalmente si<br />
tratta di produzioni limitate e per questo non facilmente reperibili<br />
al di fuori dalla zona di coltivazione. Tipico del Savonese è il<br />
cece di Orco Feglino, di colore rosso, seminato tra febbraio<br />
e marzo a quota 250-300 metri e raccolto a luglio.<br />
Il cece piccolo del Valdarno, coltivato nelle zone collinari<br />
del Valdarno aretino, ha un aspetto semi tondeggiante,<br />
leggermente corrugato, di colore ocra chiaro e con l’occhio<br />
appena distinguibile, di colore più scuro. Nel Salernitano si<br />
coltiva il cece di Cicerale, che si caratterizza per il colore<br />
leggermente più scuro e per le piccole dimensioni. Da menzionare<br />
anche il cece di Merella, coltivato esclusivamente<br />
nella zone da cui prende il nome, nei pressi di Novi Ligure, e<br />
quello del solco dritto di Valentano, in provincia di Viterbo.<br />
<strong>Legumi</strong><br />
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