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Legumi - Slow Food

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Lupino<br />

Noto già ai Romani, il lupino è sempre stato un cibo povero. È una<br />

pianta annuale, cresce spontanea ed è coltivata come leguminosa<br />

da granella, come specie da sovescio, foraggera e anche ornamentale.<br />

Seminata a ottobre-novembre, produce semi piccoli, grossolanamente<br />

quadrangolari, leggermente schiacciati, di colore ambrato o<br />

biancheggiante. I semi possono essere tostati, macinati e usati come<br />

surrogato del caffé, ma in genere si fanno seccare. La farina ottenuta<br />

dalla macinazione dei semi secchi può essere impiegata per curare<br />

alcune malattie della pelle, come rimedio antidiabetico e vermifugo.<br />

Nonostante i buoni valori nutrizionali, i lupini oggi non sono più molto<br />

valorizzati. In Italia sono coltivati in alcune zone di Calabria, Lazio, Puglia,<br />

Campania e Toscana. Nell’elenco dei prodotti tradizionali delle<br />

Valori nutrizionali regioni italiane compaiono il lu-<br />

100 g di prodotto secco contengono pino dolce di Grosseto, di for-<br />

Proteine 39 g<br />

ma tondeggiante e colore giallo,<br />

Carboidrati 46,8 g che presenta una buona con-<br />

Grassi 4,3 g<br />

sistenza e sapore dolciastro; il<br />

Fibra 15,5 g gigante di Vairano (provincia<br />

Acqua 10,7 g di Caserta), con semi grandi,<br />

Kcal 371<br />

bianchi e lenticolari.<br />

<strong>Legumi</strong><br />

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