Argentovivo - febbraio 2009 - Spi-Cgil Emilia-Romagna
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“militarizzazione delle strade”<br />
più annunciata che realizzata,<br />
per ora, dal governo. “Siamo<br />
proprio sicuri – ha detto nel<br />
suo intervento Giovanni Grandu,<br />
segretario regionale Silp<br />
per la <strong>Cgil</strong> – che i cittadini vogliano<br />
essere rassicurati dalla<br />
presenza in strada di militari,<br />
o da vigili armati di pistola?<br />
Non è meglio investire piuttosto<br />
su assunzioni e mezzi per<br />
i corpi di Polizia, ai quali la<br />
Costituzione assegna un ruolo<br />
ben preciso di tutela della sicurezza?”.<br />
A ciascuno, insomma,<br />
il suo mestiere. Per Cosimo<br />
Braccesi è necessario “costruire<br />
una nuova idea condivisa di<br />
sicurezza, che tenga insieme la<br />
risposta pronta alle emergenze<br />
e progetti di più lungo respiro”.<br />
In quest’ultimo campo, “non si<br />
può contrastare la sensazione<br />
di insicurezza se gli amministratori<br />
locali non propongono<br />
un’idea positiva di futuro delle<br />
città. Sicurezza significa poter<br />
percorrere tranquillamente<br />
gli spazi urbani. E serve anche<br />
riorganizzare le competenze,<br />
in modo che in Comune ci sia<br />
un’unica regia sulla qualità<br />
dello spazio pubblico”. Per<br />
Braccesi è importante anche il<br />
ruolo dei vigili per “garantire<br />
lo svolgimento ordinato della<br />
vita sociale in città”, e su questo,<br />
ha detto l’esperto, “la Polizia<br />
municipale di Bologna non<br />
ha ancora fatto il salto di qualità”.<br />
Sul ruolo del volontariato<br />
nell’informare, comunicare ed<br />
evitare l’abbandono di luoghi e<br />
persone si sono poi soffermati<br />
vari interventi.<br />
Libero Mancuso ha ricordato<br />
che siamo vittime di “una<br />
precisa e collaudata strategia<br />
dell’insicurezza e della paura,<br />
che ha seminato solitudine ed<br />
egoismo sociale”. Il Comune di<br />
Bologna ha cercato di rispondere<br />
delegando molti compiti<br />
ai Quartieri, rendendoli protagonisti<br />
nei campi del welfare<br />
e della sicurezza urbana. Il<br />
principio guida è che “il cittadino<br />
deve riappropriarsi del<br />
controllo della vivibilità dello<br />
spazio pubblico: sindacati e<br />
organizzazioni del volontariato<br />
non possono restare fuori<br />
dal problema sicurezza, altrimenti<br />
non resta che l’opzione<br />
sbagliata di invocare i militari<br />
come panacea di tutti i mali”.<br />
Mentre Mina Cilloni dello <strong>Spi</strong><br />
ha ricordato le cifre agghiaccianti<br />
di stupri, violenze alle<br />
donne e casi di femminicidio,<br />
Rossella Selmini si è interrogata<br />
sui ripetuti “allarmi sicurezza”<br />
usati dalle strategie<br />
di comunicazione del governo<br />
per distogliere l’attenzione da<br />
altri problemi. E ha osservato<br />
come in Germania, ad esem-<br />
Attualità<br />
pio, il tasso di criminalità sia<br />
più alto di quello italiano, ma<br />
la preoccupazione dei cittadini<br />
tedeschi è minore perché<br />
– sono sempre le statistiche<br />
a dirlo – tra loro è molto più<br />
forte il senso di fiducia nelle<br />
istituzioni.<br />
C’è molto su cui riflettere. Per<br />
poi “sporcarsi le mani” e agire<br />
in concreto, come ha ricordato<br />
Lucio Saltini, segretario nazionale<br />
<strong>Spi</strong> <strong>Cgil</strong>, nel suo intervento<br />
di chiusura: “Se non ci occupiamo<br />
del tema della sicurezza<br />
non sappiamo confrontarci con<br />
i cambiamenti della società<br />
moderna, e finiamo per aiutare<br />
la destra a vincere con le sue<br />
risposte fintamente rassicuranti.<br />
I pensionati non possono<br />
certo insegnare ai poliziotti e<br />
ai vigili il loro mestiere. Però<br />
possono essere di sostegno<br />
agli anziani, alle persone sole<br />
che hanno bisogno di imparare<br />
come vivere senza disagio nel-<br />
la società odierna dei cambiamenti<br />
veloci. Dobbiamo saper<br />
costruire reti di solidarietà tra<br />
i cittadini, sviluppare il sapere<br />
e le competenze delle persone,<br />
investire in istituzioni efficienti”.<br />
In altre parole: mentre l’attuale<br />
governo divide i cittadini<br />
e instilla ondate di xenofobia e<br />
criminalizzazione degli immigrati,<br />
compito del sindacato e<br />
del volontariato è “costruire<br />
una cultura condivisa”. Anche<br />
con iniziative semplici, come<br />
una festa di quartiere dove le<br />
donne emiliano romagnole e<br />
immigrate magari si scambiano<br />
ricette. <strong>Spi</strong> e Silp stanno<br />
anche ragionando su come<br />
potrebbero essere caratterizzati<br />
con iniziative comuni<br />
gli “Sportelli sicurezza” nei<br />
quartieri. “L’importante – ha<br />
concluso Saltini – è non scappare<br />
di fronte ai conflitti, ma<br />
proporsi sul territorio con un<br />
ruolo di mediatori sociali”.<br />
<strong>Argentovivo</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2009</strong><br />
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