Argentovivo - febbraio 2009 - Spi-Cgil Emilia-Romagna

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Argentovivo febbraio 2009 8 zione tariffaria sui servizi, anche attraverso l’adozione della tariffa sociale. Con questo accordo e con le scelte di bilancio che lo accompagnano, si continua a scommettere sul sistema di welfare regionale, sul sistema scolastico e formativo, sul trasporto pubblico, sul sistema assistenziale. Queste sono le priorità e i settori su cui si è deciso di investire. La non autosufficienza è tra queste priorità, al punto che al tema si è dedicata una parte specifica e ampia dell’accordo. Nonostante i tagli ai Fondi nazionali, a livello regionale si è deciso di aumentare le risorse destinate alla rete dei servizi territoriali, garantendo un finanziamento di 400 milioni di euro sia per il 2009 che per il 2010. Si confermano gli obiettivi strategici del Fondo, considerati “importante risultato della concertazione con le parti sociali oltre che una scelta strategica del PAR”. La costruzione di una rete di servizi ed interventi pubblici equa ed omogenea in tutti i Distretti della Regione rimane l’obiettivo fondamentale. Si prevede il rafforzamento di strumenti di confronto con le parti sociali a livello distrettuale e l’avvio della rendicontazione sociale in tutti i Distretti come strumento di valutazione. Si propone di usare i finanziamenti aggiuntivi per potenziare contestualmente i servizi, ed in particolare la domiciliarità, accesso e presa in carico; per potenziare gli assegni di cura finalizzati alla regolarizzazione delle assistenti familiari; per bloccare e/o con- Welfare e diritti tenere fortemente l’aumento delle rette dei servizi. Dunque: servizi, sostegno al reddito, rafforzamento degli strumenti con cui mettere in trasparenza il sistema e costruire anche nei territori scelte condivise, sono state le tre priorità di merito affrontate. Con l’accordo dunque si rilancia, e si continua a scommettere sulla capacità di tenuta delle relazioni del sistema istituzionale, sociale ed economico. Come dire che in questa Regione, nonostante la crisi, si è condiviso l’assunto secondo il quale l’attuazione dei diritti dei cittadini non può dipendere esclusivamente dalle compatibilità economiche. La lotta alla povertà, le politiche assistenziali e di inclusione non vengono considerate voci residuali, ma diventano priorità sociali e politiche, di valorizzazione delle persone su cui investire. Il risultato di questa contrattazione sociale fatta con la Regione, in questa fase di crisi profonda, è una conferma di quanto come Cgil e Spi stiamo affermando da tempo, e cioè che il rilancio di politiche pubbliche di welfare non costituisce solo una voce di spesa, ma un investimento, una risposta per lo sviluppo. Alla politica dei tagli e della privatizzazione dei servizi essenziali proposta da questo Governo di centro destra, che tende a distruggere i diritti e a lasciare sole le persone in difficoltà, è quindi possibile, oltre che necessario, rispondere dimostrando che un altro modello di sviluppo è possibile. Una firma per rendere l’Emilia-Romagna più solida e solidale Una valanga di cartoline da inviare al presidente Vasco Errani. Le distribuiranno da marzo i sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, nel corso di diverse iniziative pubbliche sul territorio. Il messaggio è chiaro: una richiesta alla Regione Emilia-Romagna di sostenere e dare piena attuazione all’accordo sugli interventi a sostegno dei redditi e delle persone non autosufficienti, sottoscritto dalle Organizzazioni Confederali e dalla Regione stessa. “Nel corso degli incontri per il bilancio del 2009 e per gli indirizzi finanziari del biennio 2009-2010 - dicono i segretari generali regionali dei pensionati Maurizio Fabbri (Spi- Cgil), Franco Andrini (Fnp-Cisl) e Luigi Pieraccini (Uilp-Uil) -, abbiamo chiesto alla Regione di aumentare le risorse per la spesa sociale, di offrire più servizi alle persone e allo stesso tempo di impegnarsi per contenere i prezzi, le tariffe e le rette, in modo da porre un freno all’inflazione e ridare forza al potere d’acquisto delle pensioni. La Regione ha accolto le nostre richieste - continuano i segretari -, chiediamo ora ai cittadini di sostenerci inviando una cartolina al presidente Errani, affinché l’accordo venga integralmente applicato e recepito da tutti i Comuni dell’Emilia- Romagna”. Le cartoline da inviare alla Regione avranno la funzione di un “promemoria”: i pensionati, chiedono che quest’intesa sia applicata in modo effettivo e totale. Senza dimenticare una forte critica al governo, che non ha ancora risposto alle richieste dei pensionati, in particolare in merito alla rivalutazione delle pensioni, all’estensione della quattordicesima mensilità e alla riduzione del prelievo fiscale.
Tesseramento Spi Confermati i risultati 2007 con 33mila nuovi iscritti Rosario Zito Segretario Spi-Cgil Emilia-Romagna Il tesseramento allo Spi-Cgil in Emilia Romagna si è chiuso il 31 dicembre 2008 con 464.914 iscritti, di cui ben 33.024 sono iscritti nuovi (non abbiamo raggiunto il 100% per un soffio! Sono mancati 469 iscritti, pari allo 0,1%) . Il Comitato direttivo regionale (nella seduta del 21 gennaio 2009) ha espresso un giudizio positivo, e di grande soddisfazione per il risultato raggiunto, tenuto conto anche di un 2008 molto complicato sul piano politico e sindacale. L’esplosione della crisi finanziaria ed economica a livello mondiale, con ripercussioni nel nostro Paese, è ogni giorno più pesante, con un governo che ignora la crisi e con le gravi difficoltà nei rapporti fra Cgil, Cisl e Uil. Vorrei aggiungere alcune brevi considerazioni di dettaglio, che però danno corpo alle valutazioni e ai giudizi espressi dal Direttivo regionale. Aver raggiunto il risultato di 33.024 iscritti nuovi rappresenta un record assoluto per questo gruppo dirigente, dalla segreteria regionale fino ai circa 6000 pensionati e pensionate che operano quotidianamente nelle 300 leghe della nostra regione. Negli ultimi 5 anni mai si era arrivati a superare i 33.000 iscritti nuovi in un anno. In una regione dove i pensionati e le pensionate iscritti/e ad un sindacato (Cgil, Cisl, Uil e sindacati di ex lavoratori autonomi) sono stimati in 915.000 unità su una popolazione anziana di 1.200.000 - considerando tutti coloro che hanno 60 anni e oltre - con una percentuale di iscritti superiore al 76% del totale, avere come Spi-Cgil 464.914 iscritti, oltre il 50% di tutti gli iscritti a tutti i sindacati messi assieme, dà la dimensione della nostra capacità di rappresentare gli anziani. Questo dato rileva anche il grandissimo lavoro che bisogna fare ogni anno per mantenere questi livelli di rappresentatività; fare 33.000 iscritti nuovi è come dare vita ad una categoria mediogrande della Cgil dell’Emilia Romagna! Nel 2008 il tesseramento è stato caratterizzato da un dato molto importante: rispetto al 2007, tutte le tipologie d’iscrizione hanno il segno più davanti ai numeri: • le “brevi manu” sono 10.875 (+ 915) • le deleghe da nuove pensioni sono 13.443 (+ 1.384) • le nuove deleghe dei già pensionati sono 5.976 (+ 591) • le nuove deleghe del Pubblico Impiego sono 2.632 (+25) • le deleghe revocate e poi recuperate sono 131 (+ 26). Argentovivo febbraio 2009 9
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