Argentovivo - febbraio 2009 - Spi-Cgil Emilia-Romagna
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<strong>Argentovivo</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2009</strong><br />
26<br />
La migrazione è un tema forte, di<br />
pressante drammatica attualità.<br />
Un tema che mette in campo sentimenti<br />
opposti, dalla paura che il diverso ci<br />
rubi quel poco che faticosamente siamo riusciti<br />
a conquistarci, a prezzo di tante lotte<br />
e sacrifici, al sentimento di solidarietà<br />
che ci sollecita nei confronti di chi è in una<br />
condizione di debolezza, di fragilità, senza<br />
alcuna possibilità di far valere almeno il<br />
diritto alla dignità e all’umanità.<br />
Troppo spesso dimentichiamo che<br />
l’emigrazione è un universo che esiste<br />
da sempre e che da sempre, oltre a causare<br />
problemi nuovi alla struttura delle<br />
diverse società, ha dato vita a esperienze<br />
di scambio e di incontro producendo<br />
ricchissime culture meticce. Nell’universo<br />
della migrazione si sono incrociate<br />
e si incrociano oggi più che mai<br />
storie di vita di uomini e donne, la cui<br />
nazionalità ha i contorni sfumati. Quali<br />
sono i mondi che queste persone si sono<br />
lasciati alle spalle? Luoghi che non offrivano<br />
possibilità di lavoro, di una vita<br />
decorosa, eppure carichi di quel sentimento<br />
soffuso di grazia nostalgica dei<br />
primi fondamentali affetti e della magia<br />
dell’infanzia. Ma anche luoghi di guerra,<br />
dove morte, devastazioni, violenze<br />
impedivano ogni possibilità o speranza<br />
in una vita dignitosa.<br />
Quelli che seguono sono stralci tratti<br />
dai racconti di vita raccolti con lavoro<br />
paziente e accurato da attivisti dello<br />
<strong>Spi</strong> dell’<strong>Emilia</strong> <strong>Romagna</strong> dai diretti<br />
protagonisti: storie di italiani emigrati<br />
I temi della memoria<br />
Il mondo che ho lasciato<br />
Vivere l’altrove: storie di migranti nella globalizzazione<br />
Anna Maria Pedretti<br />
all’estero in vari periodi degli ultimi due<br />
secoli; storie di stranieri che sono venuti<br />
in Italia e che qui si sono fermati. Non<br />
possiamo che essere grati a chi queste<br />
storie le ha narrate e a chi le ha raccolte:<br />
è un dono prezioso che ci arricchisce<br />
tutti. Come ci insegna Vittorio Foa: “Tutto<br />
quello che è conoscenza reciproca è<br />
ben fatto”.<br />
E leggendo queste storie col rispetto<br />
e l’attenzione che meritano, scopriamo<br />
che spesso le persone che hanno<br />
lasciato l’Italia per andare all’estero<br />
erano figli di famiglie che già avevano<br />
vissuto l’esperienza dell’emigrazione.<br />
In alcuni casi, i figli di italiani emigrati<br />
e sistemati all’estero, prendono la<br />
via dell’emigrazione in senso contrario<br />
e ritornano in Italia dove di nuovo sono<br />
stranieri.