Argentovivo - febbraio 2009 - Spi-Cgil Emilia-Romagna
Argentovivo - febbraio 2009 - Spi-Cgil Emilia-Romagna
Argentovivo - febbraio 2009 - Spi-Cgil Emilia-Romagna
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
<strong>Argentovivo</strong> <strong>febbraio</strong> <strong>2009</strong><br />
16<br />
trattati europei hanno ampliato<br />
le competenze del Parlamento,<br />
che oggi ha un’influenza pari a<br />
quella del Consiglio dei ministri<br />
nell’elaborazione del bilancio comunitario<br />
e degli atti legislativi<br />
che sono volti ad agevolare la<br />
circolazione delle persone, delle<br />
merci, di servizi e dei capitali<br />
in tutta l’Unione o a proteggere<br />
l’ambiente e i consumatori.<br />
Anche sul piano internazionale<br />
il Parlamento partecipa alla<br />
politica estera della Ue e il suo<br />
parere conforme è obbligatorio<br />
quando l’Ue negozia trattati<br />
internazionali, oltre che per<br />
l’adesione all’Unione di nuovi<br />
Stati membri. Il Consiglio europeo<br />
di Lisbona del 2007 ha<br />
ampliato l’influenza politica<br />
del Parlamento e i suoi poteri<br />
legislativi in numerosi settori.<br />
Una curiosità: il calendario<br />
con cui lavora il Parlamento<br />
europeo è suddiviso in settimane<br />
di diverso colore: rosa,<br />
rosso, blu, turchese, dove ogni<br />
colore rappresenta una fase<br />
dell’attività parlamentare.<br />
Nelle “settimane rosa”si riuniscono<br />
le commissioni parlamentari<br />
(venti in tutto) che<br />
hanno il compito di preparare<br />
il lavoro delle sessioni plenarie,<br />
mentre le “settimane rosse”<br />
rappresentano il fulcro dell’attività<br />
parlamentare con le sessioni<br />
plenarie a Strasburgo o<br />
a Bruxelles, dove le relazioni<br />
Dal mondo<br />
adottate in commissione sono<br />
di nuovo dibattute, emendate,<br />
poi votate, diventando così la<br />
posizione ufficiale del Parlamento<br />
europeo. Le “settimane<br />
blu” sono riservate alle riunioni<br />
dei gruppi politici, in genere<br />
precedono le sessioni plenarie<br />
e ogni gruppo discute e formula<br />
la posizione da tenere in aula<br />
sugli argomenti all’ordine del<br />
giorno. Durante le “settimane<br />
turchesi” (alcune l’anno) inve-<br />
Il Consiglio europeo<br />
ce i deputati possono andare<br />
nei propri collegi elettorali per<br />
gli incontri con gli elettori, oppure<br />
possono andare in missione<br />
in altre zone del mondo.<br />
Dopo un percorso di 30 anni<br />
il Parlamento europeo è diventato<br />
“adulto”, non è più<br />
solo un organo consultativo:<br />
oggi e nel futuro avrà sempre<br />
di più un ruolo decisivo per la<br />
vita di quasi mezzo miliardo<br />
di cittadini che vivono negli<br />
Stati dell’Unione. Dai trattati<br />
di Roma del marzo 1957 a Lisbona<br />
2007, ne è stata percorsa<br />
di strada, il tragitto non è<br />
sempre stato facile, si sono<br />
registrate anche battute d’arresto,<br />
e la strada per un’Europa<br />
delle persone, un’Europa<br />
sociale, un’Europa dei diritti<br />
deve segnare ancora delle tappe<br />
importanti. Spetterà a noi<br />
cittadini dei 27 Paesi che tra il<br />
7 e il 10 giugno <strong>2009</strong> voteremo<br />
per il rinnovo del Parlamento<br />
scegliere gli europarlamentari<br />
che nei prossimi cinque anni<br />
dovranno assumere decisioni<br />
importanti su molti aspetti<br />
della nostra vita quotidiana.<br />
Le elezioni per il rinnovo del<br />
Parlamento europeo non sono<br />
“elezioni minori”: il risultato<br />
influenzerà il nostro modo di<br />
vivere, lavorare, viaggiare,<br />
studiare, godere di diritti fondamentali.<br />
Andare a votare<br />
è un diritto è un dovere, è la<br />
possibilità che la riconquistata<br />
democrazia ci consegna per far<br />
sentire la nostra voce, perché<br />
non si torni indietro rispetto ai<br />
successi fin qui ottenuti, perché<br />
si rafforzino le istituzioni<br />
europee, perché si affermino<br />
progresso e diritti.<br />
Pillole d’Europa<br />
a cura di Livio Melgari Dipartimento internazionale <strong>Spi</strong><br />
Il Consiglio europeo, che riunisce i capi di Stato o di governo, trae origine dalla consuetudine,<br />
iniziata nel 1974 e istituzionalizzata nel 1987, dei leader politici dei paesi<br />
dell’Ue di riunirsi regolarmente, oggi in media quattro volte l’anno.<br />
Il Consiglio europeo si riunisce sotto la presidenza del capo di Stato o di governo che<br />
presiede il Consiglio dell’Unione e annovera, come membro di diritto, il presidente<br />
della Commissione.<br />
Il Consiglio europeo è l’organo più politico dell’Unione e, nell’ambito di un totale di 345<br />
voti, il voto che ogni Stato può esprimere è rapportato al suo peso specifico.<br />
Distribuzione dei voti per Stato membro (dall’1 gennaio 2007)<br />
Germania, Francia, Italia, Regno Unito 29<br />
Spagna, Polonia 27<br />
Romania 14<br />
Paesi Bassi 13<br />
Belgio Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Portogallo 12<br />
Danimarca. Irlanda, Lituania, Repubblica Slovacca, Finlandia 7<br />
Cipro, Estonia, Lettonia, Lussemburgo, Slovenia 4<br />
Malta 3