La vita psichica come vita giuridica - Associazione Psicoanalitica ...
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Pietro R. Cavalleri, Due questioni<br />
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detto. Soltanto riconoscendo la propria imputabilità si può<br />
guarire».<br />
Il termine «imputabilità» era già emerso nell’analisi, ma lo<br />
richiama proprio nel momento in cui parla dell’imputabilità<br />
dell’altro; della sua ha parlato fin dall’inizio. E fin dall’inizio ha<br />
parlato anche delle offese ricevute o degli atti di esautorazione,<br />
ma non in termini di imputabilità dell’altro: ne ha parlato o in<br />
termini di lagnanza, di desiderio di vendetta o di odio contro.<br />
Continua:<br />
«È <strong>come</strong> se dovessi scalare una parete mentre continuo a<br />
scivolare. Non vedo un appiglio». Intervengo: «Non è questione di<br />
appigli sui quali sollevarsi a forza di braccia, ma di appoggi del<br />
terreno su cui già appoggia i piedi». Riprende: «Qual è la terra che<br />
calpesto? Allora, ricapitoliamo: la tesi di mia madre è “il primo<br />
matrimonio non mi ha soddisfatto, sei tu che devi prendere il<br />
posto di tuo padre”... Il rapporto è per dare soddisfazione, ma il<br />
genitore non si lascia soddisfare... Qui accade che invece di<br />
andare da un’altra parte mi sono bloccato. Qual è la colpa del<br />
sentimento di colpa? Mia madre ai miei occhi pretende delle cose<br />
che non sono in grado di fare: è ovvio, sostituire mio padre».<br />
Ciò che ancora a lui non è chiaro, non è tanto che l’ingiusta<br />
pretesa della madre è che lui sostituisse suo padre non potendolo<br />
fare. È ovvio proprio il contrario ovvero che lo ha sostituito<br />
benissimo: almeno fino al momento in cui ha perseguito la strada<br />
fallimentare di famiglia, non ha fatto nient’altro che soddisfare in<br />
senso logico la tesi di sua madre: non esiste soddisfazione<br />
possibile nel rapporto tra uomo e donna. Dunque, <strong>come</strong> essa non<br />
era soddisfacente-soddisfacibile nel rapporto con il marito,<br />
neppure lo è stata con il figlio, pur chiedendogli sempre cose più<br />
alte. L’errore che ha permesso che si costruisse la psicopatologia<br />
clinica si basa su questo dar soddisfazione alle condizioni poste<br />
dall’inganno dell’altro. L’errore del soggetto, infatti, è costituito<br />
da una soluzione elaborata e posta a partire da un inganno<br />
accettato, non giudicato.<br />
Credo che l’elaborazione compiuta dal paziente in questa<br />
seduta, illustri la tesi che ho introdotto nel titolo che ho dato a<br />
questo caso: «dalla psicopatologia alla guarigione si riattraversa<br />
la malattia». Questo soggetto infatti testimonia di compiere uno<br />
spostamento dall’area della psicopatologia a quella della malattia.<br />
L’area della malattia viene riaccostata, nell’adulto, nel lavoro<br />
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