La vita psichica come vita giuridica - Associazione Psicoanalitica ...
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Maria Delia Contri, Atene e Gerusalemme<br />
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modalità di concepire l’universo: Atene rappresenta il pensiero di<br />
una relazione senza norma e contro la norma; Gerusalemme<br />
esprime la concezione dell’universo dominata dalla norma. Tutto<br />
il dibattito sul moderno non può essere capito se non all’interno<br />
del conflitto tra questi due principi. Vengono così delineate due<br />
diverse modalità di rapporto con l’universo:<br />
Atene esprime l’idea di un cosmo - kosmos in greco vuol dire<br />
«ordine» - concepito <strong>come</strong> struttura simmetrica nello spazio. Una<br />
tale simmetria è dunque un ordine che può soltanto essere<br />
contemplato con uno sguardo dall’esterno: se non c’è il tempo,<br />
l’unica attività possibile è lo sguardo. Non è neppure concepibile<br />
alcuna attività di trasformazione e il tempo stesso è ridotto a<br />
spazio, in quanto è concepito nella forma di un eterno ritorno.<br />
Gerusalemme è il mondo concepito <strong>come</strong> «storia»: non si tratta<br />
quindi di un ordine dato da contemplare. Lo spazio stesso è<br />
pensato attraverso il tempo che, a sua volta, è il tempo di due<br />
tempi, in cui il secondo tempo è costituito dalla promessa di una<br />
meta – la terra promessa – per raggiungere la quale si lascia il<br />
luogo dove si è. 4 In una prospettiva di questo genere non c’è<br />
simmetria, ma dissimmetria.<br />
Atene è un cosmo in equilibrio e la struttura del suo cosmo<br />
può essere contemplata; il mondo di Gerusalemme, invece, è un<br />
mondo di squilibrio, di dissimmetria, perché alla storia bisogna<br />
prendere parte, bisogna muoversi e nello spazio – quando ci si<br />
muove – c’è sempre dissimmetria.<br />
Chi è il Socrate platonico? È l’eroe del principio ateniese,<br />
secondo il quale egli rappresenta l’ideale dell’uomo radicalmente<br />
non dialogico. [Socrate] è un personaggio che non può essere<br />
intimamente apostrofato da nessuno, che non può essere turbato<br />
e scosso dalle parole dell’interlocutore, ma che nella foga della<br />
4 Se io devo raggiungere la terra promessa, quando sarò là non sarò più<br />
qua, e finché sono qua non sono ancora là: è evidente che nelle due posizioni<br />
«essere qua» e «essere là» – intervallate dal tempo necessario all’azione – non<br />
c’è simmetria, ma dissimmetria. Per la prima volta Socrate è un eroe e non un<br />
filosofo e Platone non è un filosofo ma uno scrittore che coltiva un genere<br />
letterario – il dialogo – ovvero che si inventa qualche cosa quasi a consolazione<br />
di ciò che lo costringe all’invenzione. È grossa dire che i dialoghi platonici<br />
siano un genere letterario: è <strong>come</strong> dire che sono romanzi. Non siamo nel<br />
pensiero teoretico, siamo nel genere letterario.<br />
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