La vita psichica come vita giuridica - Associazione Psicoanalitica ...

Giacomo B. Contri
GIULIETTA E ROMEO
Vi suggerisco di servirvi di Giulietta e Romeo di Shakespeare
come fosse un libro di testo nella sezione «psicopatologia» (ancora
più dell’Aiace e dell’Edipo Re). 1
Introdurrò questo esempio con poche frasi e brevi commenti, solo
per mostrare la presenza, ad esempio, dell’autismo. Romeo
domanda a Giulietta:
«Per che cosa devo giurare?»
Si sa che non ha senso giurare su qualcosa che non sia esterno
da sé, ma la risposta di Giulietta è:
«Non giurare affatto, oppure se proprio devi giurare giura sulla tua cara
persona che è il dio idolatrato dal mio cuore e io ti crederò»
Questo caso non si dà all’infuori dell’«autismo»: l’autismo è
giurare sulla propria persona, il non avere rapporto con un
riferimento esterno, perché anche giurare è atto giuridico. Il
nostro udito è subito ricattato da «cara», riferito a persona,
1 È proprio del nostro modo di lavorare fare questi salti fra testi letterari e
casi individuali di nevrosi. È una faccenda di riforma intellettuale personale ed
è un passaggio enorme perché da nessuna parte si ammette un simile
pensiero: il testo letterario è sempre buono, i personaggi sono sempre eroi:
l’idea dell’infame miserabilità psichica di Giulietta e Romeo è un’idea offensiva.
Non è vero che i tutti personaggi della tragedia greca sono psichicamente sani:
sono uno più malato dell’altro, e non occorre citare per primo Edipo.
«Complesso di Edipo» significa nevrosi, è ciò che avviene quando l’amore è
andato male. Questo è uno dei più ingenti chiarimenti che noi abbiamo
portato. Così: l’identificazione è un sostituto patologico della vita psichica
come vita giuridica. «Complesso di Edipo» e «identificazione» appartengono alla
nevrosi.