Sagra delle Castagne - Pro loco di San Giovanni Ilarione
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utalità ed incidono fortemente sul suo spirito e sul suo<br />
fisico.I guerriglieri gli rubano la vecchia jeep, suo mezzo<br />
<strong>di</strong> trasporto per la missione e per gli approvvigionamenti,<br />
una volta viene minacciato con il coltello alla gola,<br />
per la sua <strong>di</strong>fesa della popolazione inerme. Il suo cuore<br />
comincia a dare qualche segno <strong>di</strong> allarme. Uomo <strong>di</strong> pace,<br />
vero figlio <strong>di</strong> <strong>San</strong> Francesco, cerca in tutti i mo<strong>di</strong> la via<br />
della conciliazione e del perdono e così, quando si tiene<br />
il primo incontro <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo per la pace a la Palma, tutto<br />
il mondo collegato lo vede in prima fila alzare le mani e<br />
gridare: “Vogliamo la pace!” La guerra civile termina ufficialmente<br />
il 16 gennaio 1992, portando con sé la triste<br />
ere<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> più <strong>di</strong> 75.000 morti. Nei suoi perio<strong>di</strong>ci rientri<br />
in patria ne approfitta per rimettersi in sesto, per visitare<br />
le famiglie dei fratelli, per ritemprare le forze. ma il suo<br />
spirito è sempre laggiù. Gli ultimi anni li passa ad aiutare<br />
il parroco del Barrios <strong>San</strong> Marcos, con lo spirito sempre<br />
giovane e combattivo. Nutre la passione per l’astronomia,<br />
si è infatti costruito da solo un piccolo osservatorio<br />
astronomico e <strong>di</strong> notte gli piace puntare dalla terrazza <strong>di</strong><br />
Nogarotto, una porzione <strong>di</strong> terreno silenzioso,<br />
nonostante sia circondato da strade, un pugno <strong>di</strong> case<br />
raccolte attorno ad una chiesetta che testimonia la fede<br />
e l’attaccamento religioso della gente.<br />
In una <strong>di</strong> queste case, nella famiglia <strong>di</strong> Massimo<br />
Lovatin e Maria Bacco, il Signore ha attinto a piene<br />
mani, chiamando ben 4 figli maschi su 5 ad operare<br />
attivamente nella sua vigna e a percorrere i quattro<br />
continenti portando il messaggio <strong>di</strong> salvezza: nell’or<strong>di</strong>ne<br />
Luigi, Francesco,Valentino ed Agostino. Dei quattro<br />
solo Valentino è ancora in vita, anche se in precarie<br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute e noi ci soffermeremo sulle figure<br />
degli altri tre fratelli, che hanno raggiunto la casa del<br />
padre.<br />
Papà Massimo lavora come operaio nella vicina<br />
miniera <strong>di</strong> carbone “Motto Fagiani” e fatica a crescere la<br />
numerosa famiglia <strong>di</strong> sette figli, 5 maschi e 3 femmine,<br />
ma assolutamente non si oppone alla chiamata <strong>di</strong> Dio e<br />
77ª SAGRA <strong>delle</strong> CASTAGNE<br />
11-15 ottobre 2012<br />
casa il telescopio e vagare per lo spazio infinito e contemplare<br />
la bellezza e la grandezza della creazione <strong>di</strong> Dio, ringraziandolo<br />
per “fratello sole, sorella luna e l’altre stelle”.<br />
Un momento <strong>di</strong> gioia autentica, <strong>di</strong> intima gioia interiore<br />
padre Valerio lo vive nel marzo 1983, durante la<br />
visita in El Salvador <strong>di</strong> <strong>Giovanni</strong> Paolo II. Il papa chiede<br />
espressamente al car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> S. Salvador <strong>di</strong> avere, durante<br />
al S.Messa ufficiale, alla sua sinistra come concelebrante<br />
il più anziano fra i sacerdoti e i missionari in servizio e<br />
questo è padre Valerio Gecchele, inoltre lo vuole vicino<br />
a mensa e lo invita ad impartire insieme a lui, il papa, la<br />
solenne bene<strong>di</strong>zione alla nazione. Sono momenti <strong>di</strong> gratificazione<br />
indescrivibili, un vero anticipo <strong>di</strong> para<strong>di</strong>so.<br />
In para<strong>di</strong>so padre Valerio, invece, vola il 29 settembre<br />
1990, a seguito <strong>di</strong> ce<strong>di</strong>mento car<strong>di</strong>aco. Per volontà unanime<br />
della popolazione, quasi a furor <strong>di</strong> popolo, viene<br />
sepolto in chiesa, ai pie<strong>di</strong> dell’altare <strong>di</strong> Maria, a Tejutla,<br />
in mezzo ai suoi giovani, in mezzo alla sua gente, per la<br />
quale ha tanto lavorato e che ha tanto amato.<br />
Padri adri L LLuigi<br />
uigi uigi, , F FFrancesco<br />
rancesco<br />
rancesco, , agostino<br />
gostino L LLovatin<br />
ovatin<br />
I tre moschettieri <strong>di</strong> Dio<br />
Gianni Sartori<br />
al desiderio dei figli <strong>di</strong> seguire la propria strada, anche se<br />
alcune robuste braccia gli sarebbero servite a meraviglia.<br />
LUIGI, il primo, nasce il 27 marzo 1929. È la<br />
consolazione dei giovani genitori. Frequenta la scuola<br />
elementare a <strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong> <strong>Ilarione</strong>, percorrendo i 4 km<br />
<strong>di</strong> andata e 4 <strong>di</strong> ritorno sempre a pie<strong>di</strong>, fino alla quinta<br />
elementare. La prima esperienza <strong>di</strong> collegio la affronta<br />
dai frati a Chiampo, ma ben presto si ammala e non può<br />
continuare. Ritorna a casa un anno, si riprende e chiede<br />
<strong>di</strong> tornare nel medesimo collegio. I frati nicchiano,<br />
danno risposte vaghe, pensano che non sia tagliato<br />
per la vita religiosa. Nel frattempo il fratello Francesco<br />
parte per Bassano del Grappa, nel collegio dei padri<br />
Scalabriniani, figli spirituali del vescovo <strong>di</strong> Piacenza<br />
mons. Scalabrini, ora beato. Francesco è ben voluto dai<br />
superiori, parla con loro del fratello ed essi sono ben<br />
lieti <strong>di</strong> accoglierlo. Parte allora anche Luigi, pieno <strong>di</strong><br />
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