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Sagra delle Castagne - Pro loco di San Giovanni Ilarione

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Non era infrequente che un certo numero <strong>di</strong> giovani<br />

entrasse in qualche collegio religioso e <strong>di</strong>ventasse fratello<br />

o religioso <strong>di</strong> una congregazione o più semplicemente<br />

sacerdote <strong>di</strong>ocesano, in questo caso della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong><br />

Vicenza, a cui <strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong> ancora appartiene.<br />

D’altra parte, la missione o professione <strong>di</strong> prete era<br />

ambita anche dalle famiglie e in<strong>di</strong>rizzare un figliolo (o<br />

figliola quando si trattava <strong>di</strong> femmina per <strong>di</strong>ventare<br />

suora) o più in quella <strong>di</strong>rezione voleva <strong>di</strong>re, oltre ad<br />

un’espressione <strong>di</strong> religiosità e <strong>di</strong> fede, anche risolvere per<br />

sempre il problema <strong>di</strong> una bocca da sfamare ed era anche<br />

una sod<strong>di</strong>sfazione vedere un proprio figliuolo, vestito <strong>di</strong><br />

talare, “<strong>di</strong>re messa” ed essere tenuto in considerazione<br />

dalla gente. Alcuni hanno raggiunto anche in questo<br />

campo notorietà, come l’abate A. Rivato nell’Ottocento,<br />

padre Giuseppe Beschin e il vescovo Angelo Rivato nel<br />

Novecento.<br />

In un paese come <strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong> il parroco era una<br />

<strong>delle</strong> figure più autorevoli ed importanti nella comunità,<br />

per motivi spirituali, ma era anche un punto <strong>di</strong> riferimento<br />

per altri problemi <strong>di</strong> carattere esistenziale ed<br />

economico. Insieme al me<strong>di</strong>co, al farmacista, al sindaco<br />

rappresentava una persona “stu<strong>di</strong>à”, a cui si ricorreva<br />

facilmente e frequentemente, anche per dei consigli. Alle<br />

sue <strong>di</strong>pendenze aveva un sacrestano, una perpetua, un<br />

organista, una schiera <strong>di</strong> maestri e maestre <strong>di</strong> dottrina,<br />

un gruppo <strong>di</strong> chierichetti; organizzava le sole gite <strong>di</strong><br />

allora verso città e santuari; teneva occupati con giochi<br />

i ragazzi, allestendo dei luoghi appositi; <strong>di</strong>sponeva <strong>di</strong><br />

sala, dove prosperava una compagnia teatrale, e del<br />

cinema, dove si proiettavano i primi film, naturalmente<br />

“censurati”. La parrocchia insomma era un luogo <strong>di</strong><br />

spiritualità, <strong>di</strong> formazione, <strong>di</strong> ritrovo e <strong>di</strong> giochi.<br />

Se oggi i ragazzi hanno come modelli le persone<br />

osannate nei mezzi <strong>di</strong> comunicazione, come i campioni<br />

sportivi, gli attori cinematografici, i cantanti o altre che<br />

si sono affermate nella vita, un tempo in uno spazio<br />

ristretto che non oltrepassava i confini del paese e a<br />

stento arrivava alla città più vicina, i modelli offerti e da<br />

imitare rimanevano spesso all’interno <strong>di</strong> una proposta<br />

<strong>di</strong> carattere religioso: erano i santi e i gran<strong>di</strong> personaggi<br />

cristiani, con la loro vita narrata nei libri <strong>di</strong> devozione e<br />

nelle filmine ‘Don Bosco’ e illustrata nei ‘santini’; erano<br />

le persone che nel paese erano rispettate come i maestri,<br />

i professori, i me<strong>di</strong>ci; erano anche i preti: se un ragazzino<br />

<strong>di</strong>mostrava capacità e volontà <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are, era lo stesso<br />

maestro/a e parroco ad in<strong>di</strong>rizzare la famiglia a collocarlo<br />

nel seminario <strong>di</strong>ocesano o in altri istituti religiosi; altre<br />

possibilità erano aperte solo ai ricchi.<br />

Anche in questo modo, forse, si spiega la presenza <strong>di</strong><br />

molti preti nei propri paesi nell’Ottocento. Di solito vi<br />

Merceria • Confezioni • Arredo<br />

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Ivana<br />

77ª SAGRA <strong>delle</strong> CASTAGNE<br />

11-15 ottobre 2012<br />

era il parroco, uno o due coa<strong>di</strong>utori o cappellani, ed altri<br />

preti non <strong>di</strong>rettamente in cura d’anime, che aiutavano<br />

in parrocchia o come confessori, pre<strong>di</strong>catori, catechisti<br />

o che svolgevano una funzione civile come il far scuola<br />

per i ragazzi, ad esempio don Angelo Allegri nel 1775<br />

(alle ‘figliuole’ in quel tempo pensava Lucia Trevisan).<br />

Quasi tutti vivevano in famiglia propria o presso parenti,<br />

finché il vescovo non <strong>di</strong>sponeva <strong>di</strong>versamente e li<br />

destinava presso altre parrocchie.<br />

Dall’elenco seguente, che abbiano composto da<br />

svariate fonti, si può notare il numero elevato <strong>di</strong> persone<br />

che un tempo si de<strong>di</strong>cavano alla vita sacerdotale. Ciò<br />

si spiega con l’importanza, come abbiamo detto, che<br />

rivestiva la parrocchia, centro <strong>di</strong> vita spirituale ma anche<br />

culturale ed assistenziale; con le molte funzioni <strong>di</strong> culto<br />

<strong>di</strong> un tempo (molti funerali, molti battesimi, assistenza<br />

in caso <strong>di</strong> agonia poiché tutti morivano a casa propria,<br />

frequenza totale o quasi dei fedeli ai sacramenti) o <strong>di</strong><br />

accompagnamento educativo con i ragazzi e giovani<br />

(Azione Cattolica, teatro, cinema, gite).<br />

Così il parroco Bartolomeo Frigo presentava se<br />

stesso al vescovo <strong>di</strong> Vicenza, mons. Priuli, in visita nella<br />

parrocchia nel 1745: “Sono sacerdote <strong>di</strong> Sorio, ho anni<br />

75, e sono anni 38 che sono rettore <strong>di</strong> questa Chiesa<br />

Parrocchiale <strong>di</strong> S. <strong>Giovanni</strong> in Lerogna, […] è eretta<br />

[…] sotto l’invocazione <strong>di</strong> S. <strong>Giovanni</strong> Battista e <strong>di</strong> S.<br />

<strong>Ilarione</strong>. […] In questa cura vi sono anime da comunione<br />

1483, ancora incapaci n. 633, in tutte 2226. Vi sono tre<br />

Comari Allevadoresse esaminate, e bene istruite circa la<br />

forma del Battesimo. […] Faccio ogni festa la Dottrina<br />

cristiana, pre<strong>di</strong>co dall’Altare al mio Popolo. <strong>Pro</strong>curo <strong>di</strong><br />

fare il dover mio, tanto nell’Amministrazione dei SS.mi<br />

Sacramenti, quanto in ogni altra assistenza spirituale a<br />

queste anime, e specialmente verso i moribon<strong>di</strong>, quali<br />

mai abbandono, se non sono spirati; ho sacerdoti, che<br />

mi portano ajuto nella Cura stessa; tengo Servo, e Serva<br />

<strong>di</strong> età avanzata per i miei bisogni domestici; vado alla<br />

congregazione de’ casi <strong>di</strong> coscienza, vesto modestamente<br />

<strong>di</strong> nero, procuro <strong>di</strong> vivere secondo il mio stato <strong>di</strong> Parroco,<br />

osservo i Comandamenti Episcopali, e procuro che siano<br />

osservati. Mostro tutte le Lettere Pastorali, E<strong>di</strong>tti, Or<strong>di</strong>ni e<br />

Decreti emanati sotto il Vescovato <strong>di</strong> V.S. Ill.ma, così pure<br />

le Costituzioni Sinodali, e le Carte tutte appartenenti a<br />

questa mia Chiesa, e Beneficio, quali ugualmente, che<br />

i Libri Parrocchiali custo<strong>di</strong>sco colla maggior <strong>di</strong>ligenza”.<br />

Tanti sacerdoti<br />

Ecco un elenco in or<strong>di</strong>ne alfabetico <strong>di</strong> sacerdoti<br />

defunti, certamente non completo nel numero e<br />

da definire con più esattezza nei dettagli, nati a <strong>San</strong><br />

<strong>Giovanni</strong> <strong>Ilarione</strong>.<br />

Via Monfalcone, 6 - SAN GIOVANNI ILARIONE (VR)<br />

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