Novella Prima o di Ferrante - Origami Edizioni
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Terzo veniva un essere che era, se possibile, ancor più raccapricciante. Se il primo <strong>di</strong><br />
quell'orrenda compagnia potea sembrare un appestato o un ammalato <strong>di</strong> qualche terribile<br />
ammorbamento e il secondo pari a una deformità e a uno scherzo della natura, forse una<br />
delle nere scimmie dei deserti africani, l'ultimo <strong>di</strong> loro non potea essere altro che un frutto<br />
dei giar<strong>di</strong>ni del demonio. Solo <strong>di</strong> ossa parea fatto, uno scheletro che si trascinava a terra<br />
con braccia e gambe, come un soldato morente che strisci nel fango per trovare ricetto e<br />
luogo dove attender <strong>di</strong> spirare. Guardandolo più a fondo, si <strong>di</strong>stingueva appena sull'ossa<br />
un velo lucido e scuro <strong>di</strong> materia, come fosse pelle o altro tegumento, che altra funzione<br />
parea non avere se non quella <strong>di</strong> tenere insieme quelle nacchere biancastre che ne<br />
costituivan l'ossame. La sua testa era completamente priva <strong>di</strong> carne o guanciale o<br />
ricoprimento: un cranio lurido e deformato, privo <strong>di</strong> orecchie, <strong>di</strong> labbra e <strong>di</strong> naso,<br />
dall'orbite vuote e la gola cava. Niun suono emetteva, poiché una gola non avea più, ma<br />
avanzando batteva la man<strong>di</strong>bola e <strong>di</strong>grignava, e le uniche cose che rimanevano attaccate<br />
all'ossa erano i lunghi denti e i sozzi capelli giallastri, che gli cadevano sulle spalle e<br />
strofinavano a terra.<br />
Ciar<strong>di</strong>no ci in<strong>di</strong>cò le tre figure e cercò <strong>di</strong> <strong>di</strong>re qualcosa, annaspandosi e quasi<br />
soffocandosi da solo nel parlare, così <strong>di</strong> essi temendo come dei morti corpi si teme quando<br />
li si vede andar come vivi per la prima volta. Non appena lo raggiungemmo nella radura,<br />
subito egli, seguito da presso dai nostri cani, si mosse repentino e si pose alle nostre spalle,<br />
per pararsi le terga <strong>di</strong>etro alla compagnia <strong>di</strong> noi armati. Intanto noi tenevamo le armi<br />
avanti e guatavam costoro, senza che la nostra ragione riuscisse a comprendere appieno<br />
quello che i nostri occhi stavano fissando, che oggi questi spettacoli sono comuni, ma<br />
all'epoca era come viver in stupore e trasognamento.<br />
Mentre esitavamo e ciascuno <strong>di</strong> noi pensava che trattavasi forse <strong>di</strong> appestati, <strong>di</strong> malati o<br />
<strong>di</strong> demonii, il primo dei tre Morti era giunto a pochi passi da noi, sempre barcollando come<br />
stravolto. Il mio comandante Tancre<strong>di</strong> allora gli rivolse un grido, <strong>di</strong>cendogli con gran