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Novella Prima o di Ferrante - Origami Edizioni

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Non appena il fuoco fu acceso e Ciar<strong>di</strong>no intento a preparar provviste, sentimmo una<br />

porta sbattere come per gran colpo <strong>di</strong> vento e grida alte levarsi <strong>di</strong> tra le rovine, sicché<br />

scattammo in pie<strong>di</strong> e ci preparammo all'armi, che cosa più facile a noi tre non veniva in<br />

alcuna circostanza. Quelle che sentivamo, senza vederne la cagione, erano grida lunghe e<br />

acute, che sembravano non <strong>di</strong>co <strong>di</strong> uomo o donna, ma <strong>di</strong> quegli orrori notturni misteriosi,<br />

che fanno strilli prolungati e niuno sa <strong>di</strong>re <strong>di</strong> dove provengano. E mentre sentivamo tali<br />

stri<strong>di</strong>i degni dei demoni, anche u<strong>di</strong>vamo porte o stipi o altre assi <strong>di</strong> legno sbattere e<br />

rumoreggiare, come se <strong>di</strong>eci scellerati tutti assieme facessero a gara a chi più degli altri<br />

percuotesse legnami e spaccasse fasciamenti. Ciar<strong>di</strong>no, <strong>di</strong>venuto <strong>di</strong> colpo pallido, s’azzittì,<br />

e i nostri cani si misero a ringhiare furiosi con il capo basso e il pelo <strong>di</strong>ritto. Il falcone <strong>di</strong><br />

Gherardo lanciò strepiti e sbattè l'ali, e in ogni cosa vi fu tremore e sospetto e stupore.<br />

Ci guardammo e d'istinto ci stringemmo tra noi, e io e Gherardo fiancheggiammo il<br />

nostro comandante Tancre<strong>di</strong> d'un lato e dall'altro, attendendo i suoi pronunciamenti. Ed<br />

egli allora, risoluto come <strong>di</strong> consueto, ci fe’ cenno con il capo <strong>di</strong> avvicinarsi a quel rumore,<br />

sicché stringemmo forte l'else dei nostri ferri e ci avviammo.<br />

Tra le rovine e le mura cadute intravedemmo il rudere <strong>di</strong> una antica torre e accanto ad<br />

essa una piccola cappella <strong>di</strong> nu<strong>di</strong> conci <strong>di</strong> roccia, grande meno che la stalla del nostro<br />

fortilizio.<br />

Di fronte alla cappella vi era una creatura miserabile, dalle vesti stracciate, i capelli<br />

ispi<strong>di</strong> come <strong>di</strong> serpenti e bianchi e sporchi. In lui vi erano tutti i segni della vecchiaia,<br />

dell'afflizione e dell'insanità, ed egli continuava a battere avanti e in<strong>di</strong>etro la porta della<br />

chiesa e vi dava colpi e ogni sorta <strong>di</strong> scuotimenti, proprio come nell'inten<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> far<br />

rumore e mostrar follia. Ci guardammo avanti e in<strong>di</strong>etro e tutt'attorno, temendo <strong>di</strong> esser<br />

bersaglio <strong>di</strong> assalti e imboscate, ma niuno apparve in quella via e niun altro vi era, se non<br />

quell'uomo terribile.<br />

Le sue parole adesso potevamo sentire chiaramente e io credo <strong>di</strong> non averle <strong>di</strong>menticate

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