3. L'ipertesto 3.1. Che cos'è un ipertesto - Bruno Bassi
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LA PROGETTAZIONE DELL’IPERTESTO<br />
materiali introdotti. Questi diversi testi possono essere collegati fra loro, e<br />
questi collegamenti rappresenteranno <strong>un</strong>a rete intertestuale. Questo tipo di<br />
<strong>ipertesto</strong> sarà detto iper-biblioteca. Il suo paradigma è il progetto Xanadu di<br />
Ted Nelson.<br />
Questa distinzione deve essere il p<strong>un</strong>to di partenza per qual<strong>un</strong>que<br />
considerazione di carattere semiotico sugli ipertesti, indipendentemente dal fatto<br />
che il nostro obiettivo sia analizzare semioticamente <strong>un</strong> <strong>ipertesto</strong> o <strong>un</strong> sistema<br />
ipertestuale specifico, studiare i processi di lettura e scrittura in ambienti<br />
ipertestuali, o definire le caratteristiche semiotiche dell’<strong>ipertesto</strong> in generale. La<br />
nostra ipotesi è che, a parte le considerazioni teoriche sulla non sequenzialità<br />
della scrittura, le differenze fra iper-libro e iper-biblioteca siano tali da non<br />
consentirci di considerare l’<strong>ipertesto</strong> come <strong>un</strong> <strong>un</strong>ico oggetto per la semiotica.<br />
Postulare <strong>un</strong>’identità semiotica fra iper-libro e iper-biblioteca equivarrebbe<br />
infatti a far coincidere concetti come quelli di testo e di letteratura.<br />
Questo non significa che, dato <strong>un</strong> <strong>ipertesto</strong>, esso sia necessariamente<br />
riconducibile in modo chiaro a <strong>un</strong>a delle categorie che stiamo postulando.<br />
Mentre Afternoon di Michael Joyce 10 può essere trattato sensatamente soltanto<br />
come iper-libro, e Xanadu soltanto come iper-biblioteca, esistono casi in cui<br />
l’attribuzione è ben più dubbia. Per esempio, si consideri <strong>un</strong> <strong>ipertesto</strong> come la<br />
Dickens Web, 11 <strong>un</strong>a rete ipertestuale piuttosto vasta che contiene materiali su<br />
Dickens e sul periodo vittoriano, che “ha coinvolto dozzine di ‘autori’ e almeno<br />
10 Afternoon, ricordato spesso come il primo romanzo ipertestuale, realizzato su<br />
Storyspace (Bolter e Joyce 1987), è distribuito in edizione italiana da Human Systems,<br />
via Torricelli 13, Milano.<br />
11 Sviluppata all’IRIS della Brown University nell’ambito del progetto Intermedia.<br />
Vedi Landow 1992, pag. 116.<br />
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