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3. L'ipertesto 3.1. Che cos'è un ipertesto - Bruno Bassi

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LA PROGETTAZIONE DELL’IPERTESTO<br />

i p<strong>un</strong>ti di partenza e di arrivo di <strong>un</strong> collegamento possono coincidere con <strong>un</strong><br />

intero nodo o con <strong>un</strong>a sua parte.<br />

Come abbiamo accennato, definire l’<strong>ipertesto</strong> in base alla sua<br />

organizzazione testuale significa per molti caratterizzarlo per differenza sulla<br />

base di <strong>un</strong> pres<strong>un</strong>to concetto di testo tradizionale. Nei termini di Jakob Nielsen,<br />

dalla prima pagina di <strong>un</strong>o dei più noti testi introduttivi sull’argomento:<br />

Il modo più semplice di definire l’<strong>ipertesto</strong> è confrontarlo con <strong>un</strong> testo<br />

tradizionale come questo libro. Il testo tradizionale, che sia in forma stampata<br />

o in file di computer, è sequenziale, nel senso che c’è <strong>un</strong>’<strong>un</strong>ica sequenza<br />

lineare che definisce l’ordine in cui il testo va letto. Prima si legge pagina <strong>un</strong>o.<br />

Poi si legge pagina due. Poi si legge pagina tre.... L’<strong>ipertesto</strong> è non<br />

sequenziale; non c’è <strong>un</strong> <strong>un</strong>ico ordine che determina la sequenza in cui il testo<br />

va letto ... Ci sono molti percorsi diversi che connettono due elementi di <strong>un</strong>a<br />

struttura ipertestuale.<br />

(Nielsen 1990, pag. 1, trad. nostra)<br />

Queste affermazioni non vanno certo prese per oro colato: si tratta di <strong>un</strong>a<br />

definizione introduttiva, che mira a esporre il concetto di <strong>ipertesto</strong> con parole<br />

semplici. E’ infatti evidente a chi<strong>un</strong>que che neppure il testo di <strong>un</strong> libro cartaceo<br />

ha <strong>un</strong>’organizzazione sequenziale. Tanto per cominciare, come precisa lo stesso<br />

Nielsen, <strong>un</strong> testo a stampa corredato di note a piè di pagina presenta<br />

<strong>un</strong>’organizzazione non sequenziale, dove a ogni simbolo di nota il lettore può<br />

scegliere se leggere la nota o ignorarla. Un’enciclopedia con riferimenti<br />

incrociati è <strong>un</strong> altro buon esempio di organizzazione non sequenziale, e non a<br />

caso molti ipertesti commerciali riproducono la struttura delle enciclopedie<br />

cartacee, aggi<strong>un</strong>gendovi elementi multimediali e strumenti per il reperimento di<br />

informazioni.<br />

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