Ordine Inchiesta Multimediale Personaggi - Ordine dei Giornalisti

All’interno della RCS periodici abbiamo
allestito nel tempo di 18
mesi uno spettacolo teatrale, Angelo
2000, scritto e diretto da me,
partendo quasi da zero in fatto di
mestiere e di esperienza. Un regista
(il sottocritto) che mai prima d’ora
aveva fatto il regista, per quanto diplomato
nel lontano 1963 all’Accademia
dei Filodrammatici di Milano.
E 6 attori di cui 5 giornalisti che mai
avevano messo piede su un palcoscenico,
più una sola attrice professionista
che ha sostituito negli ultimi
mesi un vicedirettore donna entrata
in maternità.
Siamo sempre stati consapevoli di
non essere dei professionisti e neppure
dei dilettanti. E’ stato un gioco
ma soprattutto una scommessa: dimostrare
che c’è un filo rosso che
unisce i giornalisti e gli attori. Gli
uni comunicano attraverso le parole
Colleghi
alla ribalta
L’INSOLITA ESPERIENZA DI UN GRUPPO DI COLLEGHI IN RCS PERIODICI
Giornalisti e attori
servitori di due padroni
C’è un filo rosso che unisce le due professioni: gli uni comunicano con le parole scritte,
gli altri con le parole dette. Tutt’e due dialogano con il pubblico, i lettori “invisibili” dei
giornali o gli spettatori “tangibili” e pronti a ridere o a fischiare nella platea di un teatro
di Paolo Pietroni
scritte, gli altri attraverso le parole dette: ma questo è solo il primo capo
del filo; il rosso profondo sta nel
L’autore
Paolo Pietroni: giornalista,
scrittore, ciclista e autore teatrale.
E’ stato direttore di Amica e ha
inventato diverse testate come
Salve, Insieme, Corriere Medico,
Max e Sette. Primo direttore di
Vanity Fair in Italia, oggi direttore
di Ok Salute del Corriere della
Sera. Autore di Sotto il vestito
niente, pubblicato con lo
pseudonimo di Marco Palma.
•
Da sinistra: Paolo Pietroni, Chiara Tronville, Simona Cattaneo, Alfredo Rossi,
Margherita Biscaretti di Ruffia, Oscar Vaccari, Ornella Ingenito.
fatto che entrambi comunicano a
un pubblico “invisibile” e “inconoscibile”!
Gli attori si rivolgono a una
platea immersa nel buio, quella immensa,
meravigliosa, terribile “bestia”
adagiata davanti al palcoscenico,
pronta a ridere e a piangere
ma anche a mordere e fischiare. I
giornalisti si rivolgono ai lettori del
giornale su cui scrivono, che non
potranno mai “vedere” globalmente.
Gente nel primo caso, gente nel secondo
con un volto unico, astratto,
composto da tanti e tanti individui
che diventano “altri” nel momento
in cui si mischiano a formare una
(UNA) comunità! E questa gente
sia gli attori sia i giornalisti hanno
scelto di amare e servire nell’arco
totale della loro professione, creando
una corrispondenza di amorosi
sensi che spesso viene scossa da
contraddizioni e da tempeste che
occorre superare per continuare a
vivere “comunicando”.
Questa scommessa è stata vinta da
Angelo 2000: tutti gli spettatori sono
rimasti sorpresi davanti alla metamorfosi
profonda di 5 giornalisti in 5
attori “veri”.
40 Tabloid 6 / 2007